Diritto di prelazione per i residenti
“Non dobbiamo avere alcun imbarazzo di dire che i londinesi abbiano un diritto di prelazione. Le nostre case non sono mattoni d’oro per gli investitori asiatici o del Medio Oriente”. Con queste parole, Khan avanza l’ipotesi di chiudere almeno parzialmente il mercato immobiliare londinese agli stranieri, anzi a tutti i non residenti. Non solo non potrebbero acquistare casa, ma nemmeno essere coinvolti in attività di costruzione.
La proposta-minaccia del sindaco appare difficile da realizzare e rischiosa.
Investitori stranieri non sarebbero tanti
Il rischio, poi, è che paradossalmente non solo i prezzi delle case non scendano, ma potrebbero continuare a salire. Il perché potrebbe svelarcelo uno studio della London School of Economics, secondo cui solamente il 7% delle transazioni immobiliari a Londra riguarderebbe stranieri, smentendo la percezione che gli speculatori di altri paesi stiano attentando al benessere dei londinesi.
Se fossero tagliati fuori anche dalle attività di costruzione, con il fine di fermare la speculazione, si avrebbe come conseguenza un calo dell’offerta di nuove case e la continua crescita dei prezzi. E come qualsiasi esperienza di chiusura del mercato e di imposizione dei controlli dimostrano, l’efficienza ne risulterebbe ridotta, non certo aumentata, a tutto discapito proprio di quelle famiglie, di cui in teoria si vorrebbero fare gli interessi.