Tra le principali riforme proposte per migliorare l’efficienza del sistema fiscale, spicca l’aggiornamento degli archivi catastali. Questo intervento dovrebbe essere finalizzato a una revisione generale dei valori catastali e all’inclusione di proprietà attualmente non censite.
A sottolineare l’importanza di questo processo è stato il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti, durante un’audizione tenuta davanti alle commissioni Bilancio di Camera e Senato sul PSB (Piano Strutturale di Bilancio)
Cosa significa la revisione dei valori catastali
L’obiettivo principale dell’aggiornamento catastale dovrebbe essere quello di adeguare i valori degli immobili alle loro reali condizioni e al mercato attuale, soprattutto per quegli edifici che hanno subito significative modifiche strutturali.
In altre parole, i nuovi valori catastali dovranno rispecchiare con maggiore accuratezza il valore economico delle proprietà, tenendo conto degli interventi di riqualificazione o di ristrutturazione finanziati anche attraverso fondi pubblici.
La revisione catastale e le proprietà non censite
Una parte cruciale della riforma prevederebbe anche la registrazione e l’inclusione negli archivi catastali di tutte quelle proprietà che finora non sono state censite. Questo passo sarebbe fondamentale per garantire una maggiore trasparenza e completezza dei dati. Permettendo così di individuare eventuali situazioni irregolari. E di allineare il sistema fiscale con la realtà immobiliare del territorio.
Secondo quanto dichiarato dal ministro Giorgetti, l’inclusione di immobili non censiti contribuirà a rendere il catasto uno strumento più affidabile, facilitando il controllo e la gestione del patrimonio immobiliare del Paese. Questo aggiornamento, quindi, non solo migliorerebbe l’equità fiscale, ma permetterebbe anche di monitorare con più precisione l’evoluzione del mercato.
Revisione valori catastali: impatto sugli immobili ristrutturati
Gli edifici che hanno subito interventi di riqualificazione, sia per miglioramenti estetici che per l’adeguamento alle normative ambientali, saranno oggetto di particolare attenzione. La revisione dei valori catastali per questi immobili mirerebbe a riflettere l’incremento del valore di mercato dovuto agli interventi strutturali.
Questo significa che chi ha beneficiato, in tutto o in parte, anche di fondi pubblici per la ristrutturazione o il miglioramento energetico dell’immobile potrebbe vedere aumentare la rendita catastale e, di conseguenza, anche l’imposizione fiscale. Questo significa che, anche chi ad esempio, beneficia del bonus ristrutturazione 50%, ecobonus ordinario, ecc. potrebbe vedere aumentare il valore catastale (la rendita, per intenderci) dell’immobile oggetto di lavori.
Effetti sul mercato immobiliare
L’aggiornamento dei valori catastali potrebbe avere un impatto significativo sul mercato immobiliare. Se da un lato l’allineamento dei valori catastali con i valori di mercato può comportare un incremento della pressione fiscale sugli immobili (calcolo IMU, ecc.), dall’altro potrebbe stimolare una maggiore trasparenza e fiducia tra i soggetti coinvolti nel settore.
Un incremento della rendita catastale potrebbe tradursi in un aumento dell’IMU (Imposta Municipale Unica) e di altre imposte correlate al possesso di immobili. Questo aspetto è particolarmente rilevante per i proprietari di seconde case e per chi possiede edifici che sono stati oggetto di recenti ristrutturazioni. Tuttavia, un miglioramento della qualità dei dati catastali e una maggiore precisione nella valutazione degli immobili possono contribuire a ridurre gli abusi e le distorsioni del mercato.
Il ruolo dei fondi pubblici nei valori catastali
La riforma non si limiterebbe a registrare le proprietà e a rivedere i valori catastali. Ma porrebbe l’accento anche sugli interventi strutturali effettuati con l’aiuto di fondi pubblici. Tali fondi, destinati a promuovere il miglioramento energetico e la riqualificazione del patrimonio edilizio, rappresentano da anni un incentivo importante per i proprietari. Ci riferiamo anche ai bonus edilizi. Ma al tempo stesso imporrebbero una revisione dei valori catastali per riflettere i miglioramenti ottenuti.
Questo cambiamento potrebbe portare a una maggiore equità nel sistema di tassazione, facendo sì che chi ha usufruito di incentivi per migliorare le caratteristiche dell’immobile contribuisca in maniera proporzionale attraverso un aumento del valore catastale.
Riassumendo…
- Revisione dei valori catastali per allineare il catasto al mercato immobiliare attuale.
- Inclusione di proprietà non censite per una maggiore trasparenza e controllo del patrimonio immobiliare.
- Aumento della rendita catastale per immobili riqualificati con fondi pubblici (quindi, anche con bonus edilizi)
- Possibile incremento dell’IMU e altre imposte per le seconde case.
- Adeguamento necessario per una distribuzione fiscale più equa e precisa.
- Riforma da attuare gradualmente per evitare impatti negativi sul mercato immobiliare.