Casa vacanza in multiproprietà all’estero, si deve dichiarare in Italia?

La multiproprietà su case situate all’estero, in luoghi di vacanza, è molto diffusa. Bisogna dichiararla al fisco in Italia?
1 anno fa
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multiproprietà all'estero
Foto © Pixabay

Il fenomeno della c.d. multiproprietà nel nostro Paese si va sempre più diffondendo. È una strada percorribile per coloro che vogliono garantirsi la possibilità di sfruttare la proprietà di una casa solo per determinati periodo dell’anno, intercambiandosi con gli altri possessori.

In genere la multiproprietà è preferita dai vacanzieri. Alcuni hanno multiproprietà su immobili non solo situati in Italia ma anche all’estero.

La possiamo definire come un tipo di pratica commerciale in cui più soggetti sono pieni proprietari di un immobile il quale è goduto da ciascuno solo per una frazione limitata dell’anno.

Quindi, ognuno ha il suo periodo in cui potrà stare in quella casa.

A questo proposito, un nostro lettore ci dice di avere una casa in multiproprietà all’estero e ci chiede di sapere se ciò deve essere dichiarato nella sua dichiarazione redditi al Quadro RW.

Chi deve compilare il Quadro RW

Il legislatore fiscale italiano impone un obbligo di monitoraggio fiscale per attività finanziarie e beni immobili posseduti all’estero.

I contribuenti sono obbligati a compilare a tal fin il Quadro RW del Modello Redditi Persone Fisiche e ciò allo scopo di determinare due imposte ossia:

  • Imposta sul valore degli immobili all’estero (IVIE);
  • Imposta sul valore dei prodotti finanziari dei conti correnti e dei libretti di risparmio detenuti all’estero (IVAFE).

Laddove i prodotti finanziari o patrimoniali sono in comunione o cointestati, l’obbligo di compilazione del quadro RW è a carico di ciascun soggetto intestatario con riferimento all’intero valore delle attività e con l’indicazione della percentuale di possesso.

Inoltre, qualora sul bene ci sono più diritti reali, ad esempio, nuda proprietà e usufrutto, sono tenuti ad effettuare l’adempimento sia il titolare del diritto di usufrutto sia il titolare della nuda proprietà. Ciò, in quanto, per entrambe le parti sussiste la possibilità di generare redditi di fonte estera.

Multiproprietà all’estero, come comportarsi nella dichiarazione redditi

Dopo tutto quanto detto sopra, per rispondere al nostro lettore dobbiamo obbligatoriamente richiamare la Circolare Agenzia Entrate n. 38/E del 2013 dove ci sono chiarimenti ancora tutt’oggi validi.

Qui, l’Amministrazione dice che a titolo di esempio devono essere indicati al Quadro RW della dichiarazione redditi

gli immobili situati all’estero o i diritti reali immobiliari (ad esempio, usufrutto o nuda proprietà) o quote di essi (ad esempio, comproprietà o multiproprietà).

Quindi, specificamente la multiproprietà detenuta all’estero deve essere dichiarata al Quadro RW. Ciò è confermato anche dalle istruzioni ministeriali del Modello Redditi dedicate al citato quadro RW.

Per completezza diciamo anche che l’IVIE è dovuta in base ai mesi dell’anno nei quali si è protratta la titolarità del diritto di proprietà. O altro diritto reale e proporzionalmente alla quota di tale titolarità. Si computa per intero il mese in cui il possesso si è protratto per almeno 15 giorni (Circolare n. 28/E del 2012).

Pasquale Pirone

Dottore Commercialista abilitato approda nel 2020 nella redazione di InvestireOggi.it, per la sezione Fisco. E’ giornalista iscritto all’ODG della Campania.
In qualità di redattore coltiva, grazie allo studio e al continuo aggiornamento, la sua passione per la materia fiscale e la scrittura facendone la sua principale attività lavorativa.
Dottore Commercialista abilitato e Consulente per privati e aziende in campo fiscale, ha curato per anni approfondimenti e articoli sulle tematiche fiscali per riviste specializzate del settore.

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