La direttiva europea Case Green si propone di rendere il patrimonio edilizio dell’Unione europea più efficiente e sostenibile. L’obiettivo, come tutti immagineranno, è quello di ridurre i consumi energetici e le emissioni di gas serra. Gli edifici, infatti, per chi non lo sapesse, rappresentano il 40% dell’energia consumata e il 36% delle emissioni di gas serra. La Direttiva chiamata EPBD ( Energy Performance of Buildings Directive), approvata lo scorso 7 dicembre 2023 (dopo un lungo negoziato tra Parlamento, Consiglio e Commissione), è dunque un passo importante per la transizione ecologica dell’Unione europea.
Ecco dunque i principali punti della direttiva e quali saranno gli impatti sul settore edile e sull’ambiente. Si parla anche delle caldaie a gas per cui la domanda che ci si pone è cosa dovrà fare chi ne ha già una, dovrà disfarsene?
Risparmio energetico
La direttiva EPBD si propone di ridurre il consumo medio di energia primaria degli edifici dell’Unione europea. Esattamente del 16% entro l’anno 2030 e del 20-22% entro il 2035 per gli edifici residenziali. Inoltre, del 26% entro il 2033 per gli edifici non residenziali. Affinché si raggiungano tali obiettivi, la direttiva prevede che il 55% della riduzione energetica sia ottenuta attraverso la ristrutturazione degli edifici con le performance peggiori. Inoltre, dal 2030 tutti i nuovi edifici residenziali dovranno essere costruiti a emissioni zero mentre per gli edifici pubblici l’obbligo partirà dal 2028. Grazie a tali interventi, potrebbe esserci una riduzione dei costi per le bollette, una maggiore competitività per le imprese e una minore dipendenza dalle importazioni di energia.
Ci sarà anche un beneficio per l’ambiente?
Ci saranno davvero dei benefici per l’ambiente con la direttiva EPBD. Essa si inserisce, infatti, nel quadro del Green Deal europeo, il piano strategico dell’Unione europea per raggiungere la neutralità climatica entro il 2050. Come già detto, l’obiettivo è quello di ridurre le emissioni di gas serra del settore edile, che è responsabile del 36% delle emissioni totali nell’Unione europea.
Case green e caldaie a gas, la nuova sfida dell’Unione europea per il clima: ecco cosa cambierà
Con la direttiva Case Green si è cercato di affrontare uno dei temi centrali e controversi del momento. Esso, come tutti sapranno, riguarda la fine dei combustibili fossili. In base al nuovo accordo, il divieto completo delle caldaie alimentate a gas è stato posticipato al 2040, rispetto alla data iniziale del 2035. Gli incentivi per le caldaie ibride ci saranno ancora ma non quelli per le caldaie autonome che saranno interrotti a partire dal 2025. Il divieto, però, attenzione, non si applicherà a chi già possiede una caldaia a gas. Riguarderà, infatti, solo coloro che intendono acquistarne una nuova, sia per sostituire un vecchio sistema sia per installarne uno in un nuovo edificio. Quindi chi ha una caldaia a gas non andrà contro la legge ma dal 2040 non si potranno più produrre o venderle.
Conclusione…
1. La direttiva EPBD è un passo importante per la transizione ecologica dell’Unione europea
2. Essa avrà degli impatti significativi sul settore edile che dovrà adeguarsi alle nuove norme e cogliere le opportunità di innovazione e sviluppo
3.
4. Le case green e lo stop delle caldaie a gas sono la nuova sfida dell’Unione europea per il clima.