Arriva il bonus per pagamenti con bancomat. Il governo punta con vigore ad incentivare i mezzi di pagamento elettronici scoraggiando l’utilizzo del contante. Lo scopo è quello di combattere l’evasione fiscale rendendo tracciabili i pagamenti al dettaglio, dalle fatture agli scontrini.
Insomma, nulla dovrà più sfuggire al fisco e il contante dovrà diventare un mezzo di pagamento eccezionale. Una vera e propria rivoluzione per gli italiani, popolo tradizionalmente affezionato all’utilizzo di monete e banconote, ma che potrebbe portare nel lungo periodo a un abbattimento della pressione fiscale e a migliori condizioni di vita per tutti.
Più bancomat e meno contanti contro l’evasione fiscale
Dal prossimo anno, quindi, non solo la lotteria degli scontrini, il limite all’utilizzo del contante e la tracciabilità dei pagamenti, ma anche il bonus sotto forma di rimborso (cash back) per chi utilizza bancomat o carte di credito per i propri acquisti, anche di pochi euro. Non è una novità per supermercati o per la grande distribuzione, ma un impatto notevole per i piccoli esercenti che dovranno dotarsi obbligatoriamente di POS per non incorrere nelle sanzioni previste dalla normativa contenuta nel decreto fiscale collegato alla manovra di bilancio 2020. Sanzioni che partiranno da un minimo di 30 euro più il 4% dell’importo per chi si rifiuta di accettare carte di pagamento elettronico o non si dota di POS.
Il cash back, come funziona
D’altro canto è quasi pronto anche il sistema incentivante noto come cash back che prevede un rimborso percentuale sulle spese effettuate mediante carta di credito o bancomat. Una specie di premio che verrà riconosciuto dallo Stato periodicamente al consumatore solo se la spesa verrà effettuata senza utilizzare i contanti. Lo stesso sistema di rimborso verrà implementato anche per i commercianti e gli esercenti in generale che potranno quindi abbattere il tetto delle commissioni bancarie applicate per l’installazione dei POS.
Evasione fiscale record con utilizzo contanti
Il contrasto all’utilizzo del contante passa quindi per i pagamenti tramite bancomat e carte di credito. Una vera e propria digitalizzazione dei pagamenti che vede l’Italia fanalino di coda in Europa e uno dei Paesi rimasti più indietro nel mondo sotto questo aspetto. Se si pensa che a Londra o a Pechino anche un semplice caffè viene pagato con moneta elettronica (cosa inimmaginabile in Italia), ci si rende conto di quanta strada c’è da percorrere in questo senso. Del resto, l’evasione fiscale in Italia è a quota 110 miliardi, la più alta d’Europa e, caso strano, il nostro Paese è ultimo in classifica per pagamenti elettronici.
Detrazioni fiscali solo se il pagamento è tracciato
Per forzare la mano, si pensa anche di costringere i contribuenti che usufruiscono di detrazioni fiscali in dichiarazione dei redditi a utilizzare i sistemi di pagamento tracciabili, compresi i bonifici, non riconoscendo questo diritto a chi paga le prestazioni sanitarie o effettua spese detraibili con i contanti. La misura è contenuta nella stessa bozza alla legge di bilancio 2020 in via di approvazione in Parlamento nell’ambito del quadro degli interventi normativi finalizzati a scoraggiare l’utilizzo delle banconote. Una misura che non è una novità se si pensa che per la maggior parte delle spese per le quali è prevista la detrazione deve essere effettuata a mezzo bonifico bancario, ma che si vuole estendere anche ai piccoli pagamenti, dalle spese sanitarie, al dentista e a tutte quelle spese per le quali è prevista la detrazione al 19% sull’Irpef.