Rigore solo contro la controllata di casa Berlusconi?
Sul piano formale, la posizione del governatore non sarebbe eccepibile, ma come mai tanta attenzione alla piccola banca milanese, quando a luglio è stato concesso a Deutsche Bank di conteggiare a capitale anche ricavi non ancora incassati e frutto di una cessione per ora bloccata in Cina e che potrebbe non essere finalizzata nemmeno entro fine anno? (Leggi anche: Crisi Deutsche Bank, vacilla credibilità BCE)
Insomma, se c’è bisogno di precisione, la si dovrebbe sfoggiare con tutte le banche sorvegliate. E che dire di MPS, che nelle ultime sedute viaggia sulle montagne russe, guadagnando un giorno a doppia cifra e crollando la seduta seguente, senza che da Francoforte ci si chieda cosa stia davvero accadendo in borsa al titolo?
Berlusconi decisivo per il risultato del referendum
L’attenzione alla posizione dell’ex premier potrebbe essere legata al referendum costituzionale del 4 dicembre prossimo, che stando ai sondaggi sarebbe, oggi come oggi, perso dal premier Matteo Renzi, un fatto che provocherebbe una crisi politica in Italia e conseguenze anche nell’Eurozona, dato che a Bruxelles perderebbero a Roma un governo “fedele”, per quanto dai toni bruschi a settimane alterne, con il rischio dell’arrivo al governo degli euro-scettici del Movimento 5 Stelle.
Le chiavi del risultato sarebbero nelle mani di Berlusconi, visto che proprio gli elettori di Forza Italia, sinora i più indecisi su come votare, sarebbero determinanti per dare la volata al “no” o per consentire un recupero del “sì”. E quale migliore occasione per la BCE di impedire al leader azzurro di fare campagna attiva per il “no” di quella di metterlo alle strette, “minacciando” una delle sue aziende? (Leggi anche: Referendum costituzionale, Berlusconi deciderà il risultato?)