Cassa integrazione europea, l’Italia chiede l’attivazione del SURE per 28,5 miliardi di euro

Il governo chiede all’UE l’attivazione del SURE, uno strumento pensato per aiutare a proteggere i posti di lavoro e i lavoratori che risentono della pandemia di coronavirus.
4 anni fa
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Un comunicato congiunto del Ministro dell’Economia e delle Finanze, e della Ministra del Lavoro e delle Politiche Sociali rende noto che è stata ufficialmente richiesta all’Unione Europea l’attivazione del “Support to mitigate Unemployment Risks in an Emergency” (SURE), lo strumento di sostegno temporaneo per attenuare i rischi di disoccupazione in un’emergenza. Vediamo meglio di cosa si tratta e quanto spetta all’Italia.

SURE, una cassa integrazione europea

Il SURE è un nuovo strumento europeo di sostegno temporaneo per attenuare i rischi di disoccupazione in un’emergenza.

Questo strumento è pensato per aiutare a proteggere i posti di lavoro e i lavoratori che risentono della pandemia di coronavirus.

Esso, secondo quanto è stato rilevato sul sito del dipartimento delle politiche europee, fornirà assistenza finanziaria per un totale di 100 miliardi di euro sotto forma di prestiti, concessi dall’UE agli Stati membri a condizioni favorevoli. “I prestiti aiuteranno gli Stati membri ad affrontare aumenti repentini della spesa pubblica per il mantenimento dell’occupazione: nello specifico, concorreranno a coprire i costi direttamente connessi all’istituzione o all’estensione di regimi nazionali di riduzione dell’orario lavorativo e di altre misure analoghe per i lavoratori autonomi introdotte in risposta all’attuale pandemia di coronavirus”.

L’Italia chiede l’attivazione di Sure

Come già detto in apertura, il ministro dell’Economia e delle Finanze, Roberto Gualtieri, e la ministra del Lavoro e delle Politiche Sociali, Nunzia Catalfo, secondo quatto affermato dall’agenzia stampa adnkronos.com, hanno inviato a Bruxelles la lettera per richiedere formalmente l’attivazione del Sure.

La cifra richiesta dal governo è di ben 28.492 milioni di euro, un importo, si legge nella missiva, “giustificato dalle misure che sono state messe in campo per tutelare i redditi dei lavoratori durante la crisi come indicato nella tabella di segnalazione e nella valutazione provvisoria della loro ammissibilità da parte dei servizi competenti della Commissione”.

Nell’allegato che ha accompagnato la lettera sono state riassunte le spese effettive e programmate relative alle misure ammissibili al sostegno finanziario della Commissione, tra le quali quelle previste dai decreti – legge 18/2020, 27/2020 e 34/2020.

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