I vasti incendi a Los Angeles, California, stanno riaccendo l’attenzione del mercato verso i cosiddetti “cat bond”. L’espressione è perlopiù nota agli addetti ai lavori, trattandosi ancora di una nicchia. Le emissioni nel 2024 sono state per circa 16 miliardi e le dimensioni attuali dell’intero mercato globale ammontano a 50 miliardi di dollari. Si tratta di obbligazioni contro le catastrofi (“cat” ne è il diminutivo) e negli anni passati hanno offerti ritorni altissimi agli investitori: 17,29% nel 2024 e 19,69% nel 2023 per il Swiss Re Cat Bond Index.
Rischio trasferito in capo all’obbligazionista
Cosa sono e come funzionano i “cat bond” e perché i loro prezzi nelle ultime sedute sono in ripiegamento a seguito del maxi-incendio californiano? Sono obbligazioni emesse dalle compagnie assicurative, le quali trasferiscono alcuni rischi ben precisi agli investitori. Una forma di cartolarizzazione, possiamo affermare. In poche parole, l’obbligazione fissa i termini per l’evento coperto, che è una calamità naturale come un uragano, un terremoto, un incendio, ecc. E prevede che debbano essere raggiunte determinate soglie di danno (“trigger”) prima di fare scattare le perdite a carico degli obbligazionisti.
Capitale alla scadenza incerto
Le perdite si hanno in forma di mancata restituzione parziale o finanche totale del capitale. In genere, maggiori i danni accusati per l’evento assicurato e maggiore la perdita del capitale. Ad esempio, un “cat bond” può prevedere che se nel territorio ricadente nell’area metropolitana di Los Angeles scoppiasse un incendio e se questo devastasse almeno tot acri di terreno, il capitale verrebbe ridotto del 25%. Se l’entità dell’area devastata salisse a tot acri, il capitale sarebbe decurtato del 50%. E così via.
Chiaramente, essendo il titolo molto rischioso per via del possibile verificarsi dell’evento assicurato, l’obbligazionista pretenderà rendimenti altrettanto alti. Lo scenario migliore per questi sarebbe che l’evento non si verificasse nel periodo considerato o infliggesse danni inferiori alle soglie minime fissate.
Cat bond rischiosi e remunerativi
Si stima che soltanto il 12% del mercato dei “cat bond” sia composto da emissioni che hanno ad oggetto la copertura del rischio incendi. E solamente una minima parte di questi riguarderebbe il disastro di questi giorni a Los Angeles. Dunque, il calo dei prezzi registrato avrebbe più ragioni psicologiche che non concrete. Un investimento da prendere in considerazione solo se si è molto propensi al rischio e all’esposizione ad eventi imprevedibili. I ritorni sono allettanti, ma la restituzione integrale del capitale alla scadenza resta incerta fino all’ultimo minuto.