La cedolare secca sugli immobili commerciali sembrerebbe non trovare conferma in Legge di Bilancio 2020. Allo stato attuale, dunque, la scadenza rimane fissata al 31 dicembre 2019.
Attenzione: alcuni soggetti potranno continuare ad usufruirne. Ma andiamo con ordine.
Cedolare secca per gli immobili commerciali
La “cedolare secca” è un regime facoltativo, che si sostanzia nel pagamento di un’imposta sostitutiva dell’Irpef e delle addizionali (per la parte derivante dal reddito dell’immobile). In più, per i contratti sotto cedolare secca non andranno pagate l’imposta di registro e l’imposta di bollo, ordinariamente dovute per registrazioni, risoluzioni e proroghe dei contratti di locazione.
La scelta per la cedolare secca implica la rinuncia alla facoltà di chiedere, per tutta la durata dell’opzione, l’aggiornamento del canone di locazione, anche se è previsto nel contratto, inclusa la variazione accertata dall’Istat dell’indice nazionale dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati dell’anno precedente.
Previsto dalla Legge di Bilancio 2019 (articolo 1, comma 59, della legge 145/2018), a partire dal primo gennaio 2019, L’opzione per la cedolare secca può essere fatta anche per i contratti di locazione di tipo strumentale stipulati nel 2019. I locali commerciali devono essere classificati nella categoria catastale C/1 e avere una superficie fino a 600 metri quadrati, escluse le pertinenze. L’aliquota applicabile è del 21%. Questa novità si applica, ai sensi di legge, alle locazioni di negozi “stipulate nel 2019”.
Uno spiraglio anche per gli anni a venire
Il fatto da sottolineare e che la legge faccia menzione alla “stipula” e non registrazione. Ciò significa che, sostanzialmente, si potrebbe stipulare un contratto di locazione entro fine anno e registrarlo nel 2020. In ogni caso, ai sensi di legge, non possono passare più di 30 giorni tra la stipula e la registrazione del contratto.
C’è un altro aspetto da tenere in considerazione: se il contratto è stipulato nel 2019, e il locatario non abbia, immediatamente, optato per la formula “piatta” al momento della registrazione, essa potrà essere accolta nelle annualità “contrattuali” successive.
Facciamo un esempio: se viene stipulato un contratto di questo tipo (solitamente con decorrenza di 6 anni) entro il 31 maggio 2019 e il locatore decida di adottare la tassazione ordinaria, a partire dal 31 maggio 2020, esso ha la possibilità di effettuare il passaggio alla cedola secca, comunicandolo al conduttore tramite raccomandata.
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