Centesimi inutilizzati: arriva una startup che li rimette in circolazione

Arriva Centy, la startup innovativa che rimette in circolazione i centesimi inutilizzati.
7 anni fa
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Molto spesso i centesimi, le monete di rame piccole e fastidiose, rimangono spesso inutilizzati nelle case degli italiani. Le cose stanno per cambiare grazie all’arrivo di una macchiana contamonete che li trasformerà in denaro virtuale da accreditare dove si vuole.

Perchè alla fine i centesimi son pur sempre denaro contante e Davide Cafaia insieme a Lorenzo Vidof, creando la startup innovativa Centy, intende rimetterli in circolazione.

L’obiettivo di Centy è quello di reinserire nel sistema economico milioni di eurocentesimi al momento inutilizzati grazie ad una macchina installata in aeroporti, centri commerciali e supermermercati, in grado di riconoscere l’utente che potrà convertire le monetine in valuta virtuale da accreditare dove vuole, conto corrente compreso.

A raccontare come è nata l’idea di Centy è Davide Cafaia “Ho constatato – risponde Davide – che avevo in casa un po’ di centesimi accumulati e ho iniziato a ragionare: se io ho 2 euro in casa bloccati e in Italia siamo circa 60 milioni, tutte le monetine bloccate diventano decine di milioni di euro, se non di più. Questo è un problema che comprende tutta l’Europa economica: dove c’è l’euro ci sono centesimi spesso inutilizzati. A oggi ci sono circa 180 milioni di euro bloccati nelle case degli italiani che non girano nell’economia. Dal 2002 sono state coniate monete da 1 e 2 centesimi per un totale di 46 miliardi di pezzi che tutti insieme pesano come una nave da crociera. Senza dimenticare i costi: la Zecca per coniare le monete spende circa 30 milioni all’anno; poi le immette nel sistema economico ma la gente non le usa; così la Zecca è costretta a riconiarle per rimetterle in circolazione. È un cane che si morde la coda. E se da un lato ci sono le persone che non percepiscono più le monete come denaro, dall’altra parte ci sono categorie che invece ne hanno fortemente bisogno e che a volte devono anche pagare un servizio di rifornimento.

Parlo della grande distribuzione o delle aziende che trattano anche piccole cifre ma che hanno bisogno di queste monetine. Quindi mi è venuta l’idea di creare un collegamento tra le persone che percepiscono le monetine come un fastidio e chi invece ne ha bisogno”.

Il contamonete si presenta come un classico contamonete a connessione bluetooth gestito totalmente da remoto a cui è possibile collegarsi tramite smartphone. “Il dispositivo è posizionato in un luogo dove c’è bisogno di monete: un supermercato, per esempio. Il cliente arriva, apre l’applicazione e si posiziona davanti: il dispositivo lo riconosce e apre in automatico uno sportellino dove inserire le monetine. Lo sportello si chiude e il cliente dallo smartphone avvia il conteggio. Tutta l’operazione dura qualche secondo. Una volta che la macchina ha calcolato l’importo, chiede dove accreditarlo: bancoposta, conto corrente, ricarica telefonica etc; saranno gli utenti a decidere dove vogliono che vada a finire questo denaro. Possono persino scegliere anche di devolvere la cifra in beneficenza” spiega Cafaia.

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