Non potrebbe andare peggio al centro-destra italiano, nonostante tra poco più di due settimane potrebbe incassare il risultato favorevole di un’eventuale vittoria del “no” al referendum costituzionale. Senza un leader, senza unità d’intenti per il dopo e senza un programma comune. Adesso, sappiamo anche che le probabilità di Stefano Parisi di mettersi a capo della coalizione sono prossime allo zero, dopo che l’unico suo sponsor, Silvio Berlusconi, ieri lo ha scaricato con parole anche abbastanza nette.
L’ex premier ha dichiarato alla radio di non vedere più Parisi come papabile leader del centro-destra, a causa dei suoi dissidi con Matteo Salvini, spiegando che un leader deve essere in grado di unire, mentre se continuassero ad emergere divisioni personali, non sarebbe possibile andare avanti nel progetto affidatogli.
Scontro tra Parisi e Salvini continua
Parisi non si è abbattuto e dal suo profilo Facebook ha rincarato la dose contro il segretario del Carroccio, sostenendo che intende dare vita a un governo liberale e popolare e che non servono coalizioni messe insieme con lo scotch, né che la sua linea sia compatibile con quella leghista, quest’ultima contraria alla UE.
Da parte sua, Salvini conferma l’ambizione a presentarsi come candidato premier del centro-destra, annunciando che girerà in largo e in lungo l’Italia, galvanizzato dalla vittoria di Donald Trump alle elezioni USA della settimana scorsa. (Leggi anche: Centro-destra nel caos, Berlusconi prova Parisi)