“Occhio per occhio, dente per dente” recitava l’antica legge biblica del vecchio testamento. A quanto pare Israele prende ancora alla lettera vecchie sue tradizioni e ripaga Hezbollah con la stessa moneta, ossia il terrorismo. Nella giornata di ieri, martedì 17 settembre, il Libano si è svegliato con un evento a dir poco esplosivo, letteralmente. Centinaia di cercapersone esplosi simultaneamente in un presunto attacco organizzato. Secondo fonti locali, l’attacco avrebbe coinvolto membri di Hezbollah, il gruppo militante libanese sostenuto dall’Iran, e sarebbe stato orchestrato da Israele.
Il ruolo dei cercapersone nelle comunicazioni di Hezbollah
I cercapersone, dispositivi elettronici utilizzati per ricevere brevi messaggi, erano comunemente diffusi negli anni ’80 e ’90. Sebbene siano stati in gran parte sostituiti dai telefoni cellulari, Hezbollah ha continuato a impiegarli per comunicazioni interne, poiché li ritiene meno vulnerabili alle intercettazioni israeliane. All’inizio dell’anno, Hassan Nasrallah, segretario generale di Hezbollah, aveva ordinato ai membri del gruppo di smettere di usare telefoni cellulari, troppo spesso geolocalizzati dai servizi segreti israeliani. In sostituzione, erano stati distribuiti circa 5.000 cercapersone del modello AR924, prodotti dall’azienda Gold Apollo di Taiwan. Tuttavia, questi stessi dispositivi si sono rivelati fatali martedì pomeriggio.
Dettagli dell’attacco: esplosivo nascosto nei dispositivi
Non bastava la guerra tra Israele e Hamas, le tensioni intorno al piccolo stato prescelto da Dio non finiscono mai e il Paese del primo ministro Netanyahu continua a essere protagonista di conflitti bellici. Stavolta però decide di giocare con le armi dei terroristi che lo attaccano. Le esplosioni, avvenute intorno alle 15:30 in diverse zone strategiche del Libano – tra cui Beirut, la valle della Beqaa, e il sud del Paese – sono state attribuite alla presenza di una piccola carica esplosiva, nascosta all’interno dei cercapersone.
Smentita del produttore taiwanese
In una dichiarazione rilasciata oggi 18 settembre, giorno successivo all’incidente, la società taiwanese Gold Apollo ha negato qualsiasi responsabilità diretta nella produzione dei cercapersone coinvolti. Il presidente Hsu Ching-Kuang ha spiegato che Gold Apollo ha concesso i diritti di produzione a una società terza, identificata inizialmente come la BAC, una presunta azienda europea. Tuttavia, questa affermazione non è stata ulteriormente confermata. Questo attacco mirato solleva numerose domande sul futuro delle comunicazioni interne di Hezbollah e sull’evoluzione delle tensioni tra il gruppo libanese e Israele. L’uso di cercapersone come strumento di comunicazione sicura è ora messo in discussione, e gli sviluppi potrebbero avere un impatto significativo sugli equilibri geopolitici della regione.
I punti più importanti…
- attacchi terroristici di Israele a Hezbollah, si capovolge la situazione;
- centinaia di cercapersone esplodono, il gruppo libanese li usava per comunicare in segreto;
- si parla di 11 vittime e oltre 3000 feriti, un attacco che mira ora a cambiare completamente le strategie tra le due controparti.