Certificati Unicredit Bonus Cap: come investire su Tesla con bonus al 127%

Certificato di Unicredit che spiega come investire su Tesla indirettamente, ossia allo scopo di ottenere un puro rendimento potenziale.
2 anni fa
5 minuti di lettura
Certificate per investire su Tesla con rendimento medio annualizzato del 10,32% annuo

Fra i certificati Unicredit Bonus Cap ne spunta recentemente emesso e che risponde all’esigenza di chi vuole capire come investire indirettamente su 1 società appartenente al macro-settore tecnologico.

In tal modo si dà la possibilità agli investitori di investire indirettamente su un’azione in tema tecnologia ed Auto Elettriche con un impiego di danaro limitato (taglio nominale unitario 100€).

Se si ha una view rialzista, laterale o di moderato ribasso del titolo si può prendere a riferimento questo bonus cap emesso da Unicredit, allo scopo di ottenere un puro rendimento potenziale dato dalla differenza fra il bonus potenziale ed il prezzo di emissione/prezzo lettera.

Cosa molto importante inoltre, è l’assoluta efficienza della fiscalità dei certificati (redditi diversi in quanto derivati cartolarizzati) nella compensazione delle minusvalenze presenti nello zaino fiscale. Per maggiori informazioni leggi: Recupero Minusvalenze? Sfrutta l’efficienza della fiscalità dei certificati, spunti operativi

Informazioni quantitative sul sottostante

In questo caso, come detto, il sottostante del certificato targato Unicredit è quotato al Nasdaq100 ed è rappresentato da Tesla (Tesla).

    1. Tesla è quotata da un periodo di tempo sufficientemente ampio da effettuare adeguate valutazioni di stampo quantitativo. Ad esempio è possibile analizzare i bilanci (ricavi, utili ecc) e la natura stocastica (mean reverting o trend following), che muove fondamentalmente il processo del prezzo del sottostante analizzato, potendo anche osservare possibili ed eventuali mutamenti di natura a seconda del periodo storico/time frame.
    2. Essendo solo uno il titolo su cui è scritto il certificato il rischio di correlazione si riduce al mercato/settore in cui è quotata/opera.
    3. L’azienda presenta ora fondamentali relativamente solidi e rappresenta un interesse strategico e di sviluppo tecnologico. Appartenendo al macro-settore tecnologico e delle auto elettriche – come molte aziende growth considerate “fiore all’occhiello” – possiede un infrastruttura che per sua natura ha presentato o presenta una valutazione di mercato (EV, Enterprise Value) mediamente alta rispetto ai fondamentali (quali l’EBITDA, Earnings Before Interests Taxes and Ammortizations, che è stato anche molto negativo in passato, denotando perdite nel suo core business, ossia la produzione e commercializzazione di auto elettriche), essendo in qualche modo influenzata dal valore di mercato del debito.
      Ciò non deve essere necessariamente considerato come un segno d’allarme, specie se gli investitori credono nel progetto.
    4. Si può infatti “odorare” una interessante dinamica del rapporto Debt/Equity,  salito costantemente dall’inizio del 2012 alla sua metà su valori altissimi, per poi crollare ed andare in rosso per un breve periodo di tempo (la motivazione è stata un capitale netto negativo rispetto l’elevato livello di debito); in seguito è risalta su un valore molto elevato, infine scendendo quasi costantemente sugli attuali livelli di circa 5x. Ciò è segno di una gestione che ha saputo sapientemente effettuare investimenti in grado di generare il reddito necessario ad onorare gli impegni presi.
    5.  Il P/E attuale del settore tecnologico è circa intorno ai 25x-30x (si consiglia anche di analizzare il sub-settore) mentre quello di Tesla, che nel tempo cambia anche segno (denotando quindi il fatto che il mercato ha espresso valutazioni positive sul prezzo nonostante la generazione di perdite complessive di esercizio), è approssimativamente intorno a 35x.
    6. La volatilità implicita (per convenzione analizzata su una rolling window a 30 giorni) è stata piuttosto sempre elevata. Considerando il periodo storico che dal 2012 ad oggi ha viaggiato in un range massimo compreso approssimativamente intorno a 30%-130%, con un valore medio attuale circa intorno al 74%, che è un buonissimo margine per la strutturazione del prodotto.
    7. Rispetto al beta si evidenzia un comportamento piuttosto erratico: dal 2012 il titolo è partito da un valore 0 (= di indipendenza dal mercato) a salire quasi costantemente – con una forte correzione nella seconda metà del 2013 – fino ad un valore di 1,2 all’inizio del 2017, per poi subire una discesa di fortissima magnitudo fino ad un valore di circa 0,2 ed infine risalire fino ad oggi a circa +2,02.
      Ciò significa che attualmente, ad un movimento del +1%/-1% del benchmark corrisponde, in media, un +2,02%/-2,02% del titolo. Ciò denota quindi dei movimenti molto più che proporzionali rispetto al mercato, e per questo è un titolo da maneggiare con cura.

Si passa ora ad esplicare il meccanismo di base del certificato (estrapolato mediante lettura dei documenti fondamentali, che costituiscono il quadro tecnico-normativo per meglio comprendere le caratteristiche primarie del prodotto cartolarizzato).

 Certificati Unicredit Bonus Cap: punti salienti, come investire su Tesla indirettamente

A seguire la struttura del certificato a marchio Unicredit:

  • Barriera americana intraday sul capitale al 50% del livello iniziale
  • Bonus (e cap) al 127% del valore nominale/valore iniziale
  • Prezzo lettera rilevato sulla pagina del sito – chiusura del 12.01.2022 – a circa 92,50 Euro

Certificati Unicredit Bonus Cap: funzionamento del payoff

Questo certificato di investimento Bonus Cap è stato emesso da Unicredit il 29.12.2022, ha periodo d’osservazione della barriera fino al 12.12.2024 (scadenza/liquidazione al 19.12.2024), è negoziato su SeDeX ed ha un valore nominale di 100 euro.

A scadenza si prospettano 2 scenari:

  • se durante tutto il periodo di osservazione  il sottostante non tocca o scende sotto la barriera (per questo chiamata americana intraday, perché attiva in ogni momento di borsa aperta), posta al 50% del livello inziale, il certificato paga il bonus di 127 Euro.
  • in caso contrario si perde il diritto al bonus ed il prodotto paga un importo commisurato alla performance del sottostante, che comunque non può superare il cap (uguale al bonus, per semplicità di costruzione del certificato e di risparmio sulla sua strutturazione, dato dalla vendita di una call per “cappare” il risultato). In tal caso l’importo di rimborso si calcola moltiplicando il nominale per la performance del sottostante (data dal rapporto fra valore finale e valore iniziale di Amazon)

Il secondo scenario in formule:

Valore di Rimborso Scenario 2 = Valore Nominale x Min (127% ; Performance)

Dove:

Performance = Valore Finale / Valore Iniziale di Tesla

Il sottostante

La situazione attuale sul sottostante del certificato Bonus Cap è la seguente:

  • Tesla: Valore Iniziale (125,35 USD), Barriera (62,675 USD), Cap (159,1945 USD), ultimo prezzo registrato (chiusura del 12.01.2023 a 123,56 USD, pari al 107,26% del valore iniziale)

Analisi dinamico-oggettiva

Alle quotazioni attuali del sottostante, e con un prezzo lettera di circa 92,50 Euro, questo sarebbe il profilo di payoff a scadenza (= la struttura di pagamento del certificato, data da Val Rimb Cert, al variare del prezzo del sottostante dalla quotazione attuale a 0%, dato da Pr sott: in verde gli aumenti/guadagni; in rosso i decrementi/perdite):

Il certificato targato Unicredit paga il bonus di 127 euro se, per tutta la durata d’osservazione della barriera, il sottostante non scende mai oltre il 49,27% dalla quotazione attuale, con un rendimento potenziale lordo a circa 2 anni e 11 mesi intorno al 37,30% rispetto il suddetto prezzo.

Se invece Tesla scendesse con più forza il certificato quoterebbe con un piccolo sconto sulla componente lineare perdendo, in %, un importo leggermente inferiore rispetto alla perdita di terreno del sottostante in caso di rottura della barriera.

Certificati Unicredit Bonus Cap: codice ISIN

Cliccandoci sopra verrete rimandati alla pagina del certificato di Unicredit

Nota Bene: il trading e l’attività d’investimento in generale possono comportare rischi significativi per il capitale, con perdite che potrebbero in alcuni casi eccedere il capitale iniziale. Gli scenari di mercato cambiano continuamente e le performance passate non rappresentano garanzia delle performance future. È pertanto fondamentale assicurarsi di aver compreso tali rischi. Le informazioni presentate in questo sito non sono in alcun modo da intendersi come sollecito all’investimento e sono rivolte ad un pubblico indistinto, non rappresentando in alcun modo attività di consulenza finanziaria personalizzata -e nemmeno generica- in base ai profili di rischio e rendimento degli investitori. Ogni decisione di investimento è sotto la piena ed esclusiva responsabilità del lettore. Né l’autore né Investire Oggi saranno responsabili nei confronti di nessun utente né di qualsivoglia altra persona o entità per l’inesattezza delle informazioni o per qualsiasi errore od omissione nei suoi contenuti, a prescindere della causa di tale inesattezze, errori od omissioni.

Danilo Fieni

Lavora in InvestireOggi.it dal 2019 curando la sezione Certificati ed è laureato in finanza quantitativa.
La sua passione per il mondo finanziario lo ha portato ad approdare nel mondo dei certificati, analizzando in chiave oggettiva i flussi di pagamento di questi strumenti ed i relativi sottostanti, nonché curando le relazioni con alcuni dei professionisti del settore.
E' inoltre appassionato di trading ed investimenti, in cui svolge attività di ricerca quantitativa e di vantaggi statistici nel mondo dei mercati finanziari.

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