Essere riconosciuti invalidi ha dei risvolti positivi sia perché in Italia esiste una celebre legge che tutela le persone affette da disabilità, e sia perché ci sono vantaggi anche dal punto di vista pensionistico. Quindi alcune agevolazioni rendono meno grave affrontare le problematiche fisiche e psichiche tipiche delle disabilità. Va detto però che il riconoscimento dell’invalidità non è automatico e non è una cosa semplice da ottenere. Innanzitutto perché bisogna seguire la corretta procedura. Un iter con adempimenti precisi che vale sia per le pensioni di invalidità, che per le indennità di accompagnamento o semplicemente per ottenere i benefici dei permessi della legge 104 per i familiari del disabile.
Non sempre la procedura è chiara. Ecco perché sull’argomento arrivano quotidianamente quesiti dei nostri lettori.
“Buonasera, sono Mattia e volevo da parte vostra una mano per capire come devo fare a rientrare nei permessi della legge 104 per mio padre invalido. Quando mio padre fu riconosciuto invalido, a tal punto da avere assegnata dall’INPS l’indennità di accompagnamento, il patronato non richiese i benefici della legge 104 e non ho capito perché. Secondo voi adesso possa correggere l’errore per ottenere questo beneficio? Perché adesso mio padre ha bisogno di me visto che mio fratello che viveva con lui adesso è partito per l’America.”
“Buonasera, sono una pensionata di settant’anni, a cui è venuta una brutta malattia negli ultimi mesi. Nulla di clamorosamente grave grazie a Dio perché non rischio la vita, ma ho delle patologie che sicuramente vanno prese con le molle. Volevo presentare la domanda di invalidità se possibile. Mi spiegate come devo fare?”
La corretta procedura per essere riconosciuti invalidi, ecco la via
La legge tutela l’invalido e in alcuni casi anche il familiare dell’invalido. Per essere riconosciuti invalidi però come dicevamo bisogna produrre la giusta procedura. Una procedura che parte sempre dal certificato medico di apertura della disabilità.
In gergo tecnico si chiama certificato medico introduttivo ed è quello che produce il medico di base del diretto interessato. Solo dopo aver ottenuto il certificato medico introduttivo e dopo l’invio dello stesso in piattaforma da parte del medico di base, si può procedere con la domanda all’
INPS.
Certificato medico introduttivo per il disabile, ecco a cosa serve e come si ottiene per arrivare all’invalidità
Per il riconoscimento dello stato di invalidità civile il diretto interessato deve fare le cose per gradi e partire da quello che viene conosciuto come certificato medico introduttivo. Infatti occorre andare da un medico, in genere il proprio medico di famiglia, a richiedere questa prima certificazione necessaria per ottenere l’invalidità. Il medico deve essere uno abilitato alla compilazione telematica del certificato medico introduttivo che attesti la natura delle infermità invalidanti del richiedente. Infatti ormai il certificato medico non va redatto cartaceo come una volta. Anche questo è in formato digitale, come lo è anche la procedura di richiesta dell’invalidità all’INPS.
Dal certificato medico introduttivo alla domanda di invalidità all’INPS
Il medico di famiglia o medico di base che dir si voglia, redige il verbale con cui vengono certificaste da chi è competente in materia, tutte le infermità, le patologie e le
problematiche fisiche e psichiche del richiedente. E lo trasmette telematicamente nella piattaforma informatica dell’INPS. Con la ricevuta di avvenuta trasmissione del certificato e con la copia dello stesso, il diretto interessato deve provvedere a recarsi al Patronato per presentare la domanda di invalidità civile, di accompagnamento e di legge 104. Questo il corretto meccanismo che deve usare chi vuole presentare la domanda di invalidità civile, o per chi vuole il giusto riconoscimento della cecità, della sordità e così via dicendo. Ma il nuovo certificato medico serve anche a chi ha già presentando domanda e vuole l’aggravamento, oppure vuole tornare a chiedere indennità e agevolazioni che magari non ha richiesto la prima volta con la domanda.
Cosa contiene il certificato medico introduttivo per le disabilità
Il medico di base autorizzato a trasmettere il certificato medico, ha l’obbligo di inserire nello stesso documento, una serie di dati. E tutti non derogabili, per rendere la certificazione valida agli usi consentiti dalla legge. Prima di tutto il certificato medico deve riportare tutti i dati anagrafici del richiedente la disabilità. Quindi, anche il codice fiscale e il numero della tessera sanitaria. E naturalmente tutti i dati clinici e le diagnosi sui mali di cui è affetto il richiedente. Nel quadro clinico del richiedente importante è anche la dicitura “Persona impossibilitata a deambulare senza l’aiuto permanente di un accompagnatore”. Questa è la dicitura che il medico di base deve riportare nel certificato. E che serve per consentire allo stesso disabile di arrivare a richiedere l’indennità di accompagnamento. In alternativa per lo stesso obbiettivo basta la dicitura “Persona che necessita di assistenza continua non essendo in grado di compiere gli atti quotidiani della vita”.
L’ultima parola spetta alla commissione medica
Naturalmente non basta barrare le caselle di queste diciture per concedere l’accompagnamento. Come non basta il certificato medico introduttivo affinché venga riconosciuto invalido il richiedente. Infatti dopo il certificato medico e dopo la presentazione dell’istanza all’INPS, il disabile deve essere presente alla convocazione a visita da parte della commissione medica invalidi civili delle ASL. Questo è l’organismo che in base a ciò che ha scritto il medico di famiglia nel certificato ed in base alle evidenze oggettive sul diretto interessato quando viene visitato, concede il grado di disabilità, la pensione di inabilità, l’accompagnamento e così via dicendo.
In altre parole spetta a questa commissione l’ultima parola sul
diritto alla 104.