Certificazione del rischio fiscale: la chiave per un rapporto di fiducia con il fisco

La gestione del rischio fiscale diventa centrale per le imprese grazie alle nuove direttive dell’Agenzia delle Entrate sul regime collaborativo.
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rischio fiscale
Foto © Investireoggi

L’Agenzia delle Entrate ha emanato un provvedimento contenente importanti linee guida per la gestione del rischio fiscale nelle imprese che aderiscono al regime di adempimento collaborativo, noto come Cooperative compliance.

Questo regime, introdotto nel 2015 con il Decreto Legislativo n. 128, rappresenta un modello innovativo di relazione tra il fisco e i contribuenti, fondato su fiducia reciproca, trasparenza e collaborazione.

Certificazione del sistema di controllo del rischio fiscale

Tra le novità principali contenute nel provvedimento, emerge l’obbligo per le imprese interessate di ottenere una certificazione per il proprio sistema di gestione e controllo del rischio fiscale.

Questo requisito riguarda tutte le aziende che intendono aderire al regime collaborativo (in cui si inseriscono anche le c.d. lettere compliance), sottolineando l’importanza di strutturare un sistema interno in grado di identificare, misurare e mitigare i rischi connessi al mancato rispetto delle normative tributarie.

In particolare, il sistema di controllo del rischio fiscale deve dimostrare la capacità di prevenire eventuali violazioni delle norme fiscali o pratiche contrarie ai principi dell’ordinamento tributario. L’obiettivo è garantire una gestione integrata ed efficace del rischio fiscale, promuovendo un approccio proattivo alla compliance.

Esenzioni e obblighi alternativi

Non tutte le imprese, tuttavia, sono tenute a ottenere la certificazione. I soggetti già ammessi al regime di adempimento collaborativo o coloro che hanno presentato domanda prima dell’entrata in vigore del Decreto Legislativo n. 221/2023 sono esonerati da questo obbligo specifico.

In questi casi, è comunque necessario attestare l’efficacia operativa del proprio sistema di controllo, seguendo modalità definite da un successivo decreto del Ministro dell’Economia e delle Finanze.

Questa distinzione evidenzia l’importanza di adeguare i sistemi aziendali alle nuove disposizioni per mantenere elevati standard di trasparenza e correttezza fiscale, indipendentemente dalla tempistica di adesione al regime.

Un ampliamento progressivo della platea

Dal 2024, il regime di adempimento collaborativo è stato reso accessibile a una platea più ampia di imprese, grazie all’innalzamento della soglia minima di volume d’affari a 750 milioni di euro.

Questo ampliamento rappresenta un passo significativo verso una maggiore inclusione, favorendo l’adozione del modello collaborativo anche da parte di grandi realtà aziendali.

L’espansione del regime non si ferma qui: la soglia scenderà progressivamente nel tempo, arrivando a 500 milioni di euro nel 2026 e a 100 milioni nel 2028. Questo processo consentirà a un numero crescente di contribuenti di beneficiare del regime, con l’obiettivo di incentivare una cultura aziendale orientata alla prevenzione del rischio fiscale e al dialogo con l’amministrazione.

Il cuore del regime: il controllo del rischio fiscale

La gestione del rischio fiscale si pone al centro del sistema di adempimento collaborativo. Questo concetto si riferisce alla possibilità che un’impresa possa incorrere in violazioni delle normative tributarie o in pratiche che non rispettano i principi fondamentali del sistema fiscale italiano. Per affrontare questa sfida, il regime di Cooperative compliance richiede l’adozione di strumenti di rilevazione, misurazione e gestione del rischio che siano altamente integrati e funzionali.

Il sistema di gestione deve essere in grado di individuare preventivamente le aree di potenziale criticità e adottare misure per ridurre al minimo le possibilità di errore o violazione. Questo approccio non solo tutela le imprese da possibili sanzioni, ma contribuisce anche a costruire un rapporto solido e collaborativo con l’amministrazione fiscale.

Un modello di fiducia e collaborazione

L’obiettivo principale del regime collaborativo, e delle linee guida sulla certificazione rischio fiscale, è creare sempre più un rapporto di fiducia tra contribuenti e amministrazione fiscale. Questo modello si basa su un dialogo costante e trasparente, che permette di affrontare preventivamente le questioni fiscali rilevanti.

Attraverso un’interlocuzione diretta e preventiva, le imprese e l’Agenzia delle Entrate possono valutare insieme le situazioni che potrebbero generare rischi fiscali, riducendo così l’incertezza e favorendo una maggiore sicurezza nella gestione delle imposte.

L’impostazione innovativa mira non solo a migliorare il livello di compliance, ma anche a ridurre i contenziosi fiscali, semplificando il rapporto tra amministrazione e contribuenti.

Certificazione rischio fiscale: benefici e opportunità

L’adesione al regime di adempimento collaborativo offre numerosi vantaggi per le imprese. Oltre a garantire maggiore certezza e stabilità nelle questioni fiscali, il regime consente di ridurre i rischi legati a errori o interpretazioni errate delle normative.

Le imprese che partecipano alla Cooperative compliance possono inoltre beneficiare di un dialogo privilegiato con l’Agenzia delle Entrate, ricevendo supporto tempestivo e personalizzato nella gestione delle problematiche fiscali.

Un altro aspetto positivo è la maggiore trasparenza che il regime incentiva, migliorando la reputazione aziendale e rafforzando la fiducia degli stakeholder. Infine, la partecipazione al regime può rappresentare un valore aggiunto nei rapporti con partner commerciali e investitori, che vedono nella compliance un segnale di solidità e affidabilità.

Riassumendo

  • Nuove linee guida: certificazione obbligatoria per gestire il rischio fiscale nelle imprese aderenti.
  • Esenzioni previste: soggetti già ammessi al regime attestano efficacia operativa senza certificazione.
  • Soglie di accesso: ampliamento progressivo dal 2024; soglie scendono fino a 100 milioni nel 2028.
  • Obiettivo principale: prevenzione di violazioni fiscali tramite gestione integrata del rischio fiscale.
  • Vantaggi per imprese: maggiore certezza fiscale, trasparenza, dialogo privilegiato e miglior reputazione aziendale.
  • Prospettive future: regime moderno e inclusivo promuove fiducia, responsabilità e competitività delle imprese.

Pasquale Pirone

Dottore Commercialista abilitato approda nel 2020 nella redazione di InvestireOggi.it, per la sezione Fisco. E’ giornalista iscritto all’ODG della Campania.
In qualità di redattore coltiva, grazie allo studio e al continuo aggiornamento, la sua passione per la materia fiscale e la scrittura facendone la sua principale attività lavorativa.
Dottore Commercialista abilitato e Consulente per privati e aziende in campo fiscale, ha curato per anni approfondimenti e articoli sulle tematiche fiscali per riviste specializzate del settore.

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