Tra i documenti più importanti che servono per la dichiarazione dei redditi c’è la Certificazione Unica. Si tratta di quel documento in cui sono certificati i redditi da lavoro percepiti e le ritenute subite nell’anno d’imposta di riferimento.
Quindi, per la Dichiarazione redditi 2023 (anno d’imposta 2022) serve la Certificazione Unica 2023 (anno d’imposta 2022).
Tale certificazione andava rilasciata al lavoratore entro il 16 marzo 2023. A ogni modo, in particolar per i lavoratori della pubblica amministrazione e per i pensionati, il documento lo si scarica da internet.
Ad esempio, i pensionati e chi altro ha percepito prestazioni dall’INPS, può scaricarlo dal sito stesso dell’INPS, accedendo all’area dedicata tramite credenziali SPID, CIE o CNS. I dipendenti della pubblica amministrazione scaricano il documento dal portale NoiPa.
La Certificazione Unica è anche disponibile nel cassetto fiscale presente nell’area riservata dell’Agenzia Entrate. E proprio qui, alcuni contribuenti, si ritrovano anche una Certificazione Unica 2023 (anno d’imposta 2022) dell’INPS in cui sono certificarti solo redditi esenti. Molti si chiedono di cosa si tratta e se bisogna considerarla ai fini della dichiarazione redditi.
L’assegno unico pagato dall’INPS
Fughiamo via subito i dubbi. La Certificazione Unica 2023 (anno d’imposta 2022) che molti si ritrovano nel cassetto fiscale ed in cui sono certificati dall’INPS redditi esenti, riguarda l’assegno unico figli a carico percepito nel 2022.
Si tratta della prestazione, pagata direttamente dall’INPS, che da marzo 2022 ha sostituito alcune altre prestazioni, come l’assegno familiare per i figli e le detrazioni per figli a carico.
E’ un sussidio che va da marzo a febbraio dell’anno successivo e il cui importo dipende dall’ISEE del nucleo familiare.
Certificazione Unica 2023 assegno unico: cosa fare per la dichiarazione redditi?
Come detto, l’assegno unico figli a carico è pagato direttamente dall’INPS (in base alla modalità scelta nella domanda).
Si tratta di una somma irrilevante ai fini fiscali, nel senso che non è soggetta a imposta. Quindi, per chi lo percepisce costituisce un “reddito esente”. Ad ogni modo a fronte di tale reddito corrisposto, l’INPS rilascia la relativa certificazione unica.
Dunque, nelle Certificazione Unica 2023 l’INPS certifica l’assegno unico pagato nel 2022 al contribuente. Essendo un reddito esente, come tale non deve essere riportato nella dichiarazione redditi del contribuente stesso. In conclusione, la relativa Certificazione Unica non serve ai fini fiscali ma solo per finalità consultative.
Riassumendo…
- la Certificazione Unica 2023 (anno d’imposta 2022) andava consegnata al lavoratore entro il 16 marzo 2023
- per i dipendenti della pubblica amministrazione e per i pensionati, la si può scaricare direttamente dal internet
- il documento si trova anche nel cassetto fiscale dell’Agenzia Entrate
- la Certificazione Unica 2023 dell’INPS rilasciata per l’assegno unico figli a carico non è rilevante ai fini della dichiarazione redditi. Infatti, l’assegno unico è “reddito esente”.