Si allarga la platea dei soggetti che possono acquistare crediti provenienti da cessioni successive alla prima. Questo significa più chance anche per i committenti i lavori.
A chiarire la questione è una risposta del sottosegretario al MEF (Ministero Economia e Finanze), Federico Freni, a una interrogazione parlamentare (Q.T. n. 5-07901). Quest’ultima presentata dall’onorevole Currò e altri, ieri 20 aprile 2022, in commissione finanze alla Camera.
Cessione crediti: le regole vigenti
Ricordiamo che ad oggi, dopo vari interventi legislativi, sono ammesse un numero massimo di tre cessioni credito e che per le due consecutive alla prima, queste possono avvenire solo verso determinati soggetti.
- il committente i lavori può cedere il credito all’impresa o chiunque altro (prima cessione)
- l’impresa o chiunque altro abbia acquisito il credito derivate dalla prima cessione può utilizzare il credito in compensazione o cederlo ulteriormente (secondo trasferimento) ma solo verso questi determinati soggetti
- banche
- altri intermediari finanziari e società appartenenti a un gruppo bancario iscritti nei rispettivi albi tenuti dalla Banca d’Italia
- imprese di assicurazione autorizzate a operare in Italia
- chi acquista dalla seconda cessione può utilizzarlo in compensazione o cederlo ulteriormente (terza cessione) ma solo verso questi soggetti:
- banche
- altri intermediari finanziari e società appartenenti a un gruppo bancario iscritti nei rispettivi albi tenuti dalla Banca d’Italia
- imprese di assicurazione autorizzate a operare in Italia
- infine, chi acquista quello derivante dalla terza cessione potrà solo utilizzarlo in compensazione (non può essere più ceduto).
Spazio anche per altri cessionari
Tra le novità che potrebbero arrivare con la conversione in legge del decreto bollette (decreto – legge n. 17 del 2022), ci sarebbe la possibilità della quarta cessione crediti.
Ad ogni modo, nella risposta all’interrogazione parlamentare di ieri, il MEF ha chiarito che tra i soggetti ammessi ad acquisire i crediti provenienti dal secondo trasferimento devono ricomprendersi anche:
- Sgr (società di gestione e risparmio)
- Sicav (società di investimento a capitale variabile)
- Sim (società di intermediazione mobiliare)
- Sicaf (società di investimento a capitale fisso)
Ciò crea maggiore respiro nel settore, visto che chi prende la cessione crediti (ad esempio l’impresa) avrà maggiori possibilità di monetizzazione avendo più soggetti a disposizione cui rivolgersi per l’eventuale ulteriore trasferimento.
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