Come annunciato qualche giorno fa, dall’amministratore delegato, Matteo del Fante, Poste Italiane riattiva (da ieri, 7 marzo 2022) la piattaforma per la cessione crediti relativa ai bonus casa. Ci sono, tuttavia, delle novità (più stringenti) rispetto a prima.
In primis, ricordiamo, che la sospensione della piattaforma, come rende noto Poste stessa, si era resa necessaria al fine di adeguare le procedure di controllo, elaborazione, acquisizione delle pratiche, in funzione del susseguirsi di molteplici interventi legislativi in materia per contrastare le frodi nel campo dei lavori edili.
Regole più stringenti: solo prime cessioni
L’istituto, fa sapere che d’ora in poi valuterà unicamente le cessioni crediti provenienti da quei soggetti che abbiano sostenuto in maniera diretta i relativi oneri (c.d. prime cessioni). In altri termini, sembra di capire, che poste accetterà solo cessioni da parte dei committenti i lavori che hanno sostenuto la spesa.
Quindi, ad esempio, nel caso in cui il committente cede il credito all’impresa, poste non accetterà poi la cessione proveniente da quest’ultima. Non accetterà nemmeno i crediti provenienti da sconto in fattura.
Inoltre, Poste valuterà l’acquisizione unicamente di quei crediti d’imposta in relazione alla cui cessione il cedente si sia avvalso di un intermediario fiscale riconosciuto dall’Agenzia delle Entrate (commercialista, consulente del lavoro, ecc.) per effettuare la trasmissione del “modulo di esercizio dell’opzione di cessione (e ciò anche nel caso in cui non è richiesto il visto di conformità).
Queste regole più stringenti si applicano alle richieste di cessione avvenute dopo il 1° febbraio 2022.
Cessione crediti a Poste: la documentazione necessaria
Rispetto a prima, novità anche sulla documentazione che il cedente deve produrre verso Poste. Mentre in passato la mano era più leggera, d’ora in avanti, l’istituto chiede che siano prodotti, tra l’altro, almeno i seguenti documenti in copia (che sono da online nel corso del processo entro specifici termini indicati di volta in volta):
- asseverazione dei lavori eseguiti cui fa riferimento il credito d’imposta che si propone di cedere a Poste Italiane
- “modulo di comunicazione dell’opzione di cessione del credito d’imposta” trasmesso dall’intermediario all’Agenzia delle Entrate, con relativa ricevuta rilasciata da quest’ultima
- dichiarazione dell’intermediario fiscale, esclusivamente nella forma che sarà resa disponibile al cedente a un link specifico all’interno dell’area dedicata, nella quale l’intermediario stesso attesta che il “modulo di comunicazione” di cui al punto precedente è conforme a quello da lui trasmesso all’Agenzia delle Entrate
- copia dei bonifici di pagamento da cui risulti la causale del versamento, il codice fiscale del soggetto che beneficia della detrazione e il codice fiscale o partita IVA del soggetto a favore del quale il bonifico è effettuato (c.d. bonifico parlante)
- documento attestante il diritto di proprietà o di godimento sull’immobile sul quale sono stati effettuati i lavori cui fa riferimento il credito d’imposta che si propone di cedere (ad esempio, visura catastale storica per la proprietà, contratto di locazione o comodato d’uso per il godimento)
- documentazione che dimostri la capacità reddituale o patrimoniale del cedente con riferimento al costo dei lavori eseguiti (ad esempio, per le persone fisiche cedolino o dichiarazione dei redditi dell’ultimo anno; per le persone giuridiche ultimo bilancio approvato o ultima dichiarazione dei redditi presentata).
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