Per la cessione credito 2023 nel campo dei bonus edilizi è ancora tutto in stallo. Poche sono le banche e altri soggetti che hanno riaperto le operazioni di acquisizione. Ancora in stallo, invece, la soluzione per sbloccare i c.d. crediti incagliati.
Un problematica, quella dei crediti incagliati, causata dai diversi interventi legislativi che hanno causato il blocco del mercato della cessione credito. Molti crediti risultano non monetizzabili in quanto i cessionari (banche, ecc.) non riescono a trovare nuovi cessionari a cui poter cedere ulteriormente il credito.
Inoltre, a tutto ciò si è aggiunto lo stop definitivo, a partire dal 17 febbraio 2023, di optare per lo sconto in fattura o cessione del credito. Anche se sono previste piccole deroghe (decreto-legge n. 11 del 16 febbraio 2023).
Per la piattaforma Enel X ancora a lavoro
Proprio per risolvere la questione dei crediti incagliati, e sbloccare la cessione credito 2023, con lo stesso decreto-legge n. 11 del 16 febbraio 2023, il legislatore ha previsto la possibilità per i cessionari di utilizzare i crediti per sottoscrivere emissioni di Buoni del Tesoro Poliennali, con scadenza non inferiore a 10 anni.
Per questa cosa era stata annunciata, dal governo stesso, il lancio di uno strumento di mercato “privato”. L’iniziativa è guidata da Enel X.
Il tutto, però, sembra ancora arenato. Ecco, quindi, che a questo proposito è stato chiesto il punto della situazione nel corso di una recente interrogazione parlamentate (n. 5-01135) a cui ha risposto l’On. Del Barba. Si riporta di seguito la risposta integrale:
Con particolare riferimento alla società ENEL X, dalle ultime informazioni acquisite, risulta che la società continua ad adempiere agli impegni assunti nei confronti del mercato. Corre tuttavia l’obbligo di precisare che la piattaforma citata dall’interrogante è strumento gestionale la cui costituzione e funzionamento rientrano nelle prerogative gestorie della società sulle attività rimesse all’autonomia privata del soggetto attuatore e alle valutazioni, commerciali e non, della Società medesima.
Cessione credito 2023, i tempi sono ancora lunghi?
Dunque, per sbloccare la cessione credito 2023 è solo detto che i lavori sono in corso senza, comunque, riuscire a dare una tempistica certa o quanto meno previsionale. E soprattutto quanto tempo dovrà passare tra la domanda di cessione e quella di risposta.
Prima che Poste, ad esempio, chiudesse la piattaforma i tempi medi erano di circa tre mesi. La speranza è che adesso, dopo gli ultimi interventi legislativi, questi tempi non si allunghino ancor di più.
Durante l’interrogazione parlamentare, l’on. Del Barba evidenza come la cessione credito 2023 sia, comunque, in via di sblocco laddove ancora possibile. Sono, infatti, diversi i soggetti che hanno deciso di riaprire le piattaforme di acquisizione. Tra i nomi menzionati ci sono Intesa San Paolo, UniCredit e Sparkasse.
Trovi qui l’elenco aggiornato delle banche che accettano la cessione del credito.
Anche Poste Italiane e Banco Bpm, stanno ultimando le procedure per ritornare operative e competitive nel mercato. Menzionata anche l’attivazione di alcune piattaforme di intermediazione che facilitano l’incontro tra domanda e offerta. Tra queste ci sono Finanza.Tech e SiBonus, Giroconto, Innova Credit e la recente FederBonus.