Se la cessione del credito diventa pagabile: cosa cambia

Cosa cambia se la cessione del credito passa da "non pagabile" a "pagabile"? Ecco cosa c'è da aspettarsi.
2 anni fa
1 minuto di lettura
Cessione del credito
Foto © Licenza Creative Commons

“Qualunque decisione tu abbia preso per il tuo futuro, sei autorizzato, e direi incoraggiato, a sottoporla ad un continuo esame, pronto a cambiarla, se non risponde più ai tuoi desideri“, affermava Rita Levi-Montalcini. Niente, d’altronde, è immutabile. Anzi i cambiamenti sono all’ordine del giorno nella vita di tutti noi. A partire dalla sfera privata fino ad arrivare a quella lavorativa, sono davvero tante le novità che si palesano davanti ai nostri occhi, ritrovandoci a dover fare i conti con le relative conseguenze.

Non sempre, purtroppo, siamo gli artefici del nostro destino. Anzi, spesso sono alcuni fattori esterni a condizionare la nostra vita e il nostro modus operandi. In particolare ad avere delle ripercussioni non indifferenti sulle nostre esistenze sono i vari adempimenti burocratici. Quest’ultimi, infatti, si rivelano essere spesso particolarmente lunghi e tortuosi, da portare con sé dei dubbi.

Se la cessione del credito diventa pagabile: cosa cambia

Ne sono una chiara dimostrazione le incertezze sul Superbonus 110% che hanno portato diversi istituti di credito a non accettare le nuove pratiche di cessione del credito. Proprio soffermandosi su quest’ultime, a breve potrebbero essere introdotte delle importanti novità. Entrando nei dettagli, l’Eurostat starebbe pensando di cambiare la classificazione dei crediti sui bonus edilizi da “non pagabili” a “pagabili”.

Questo rispetto alle opzioni adottate dall’esecutivo italiano in base alla normativa europea in vigore. Una decisione che, se dovesse essere presa, porterebbe con sé dei cambiamenti non indifferenti. In particolare questo passaggio potrebbe comportare un blocco nella vendita e trasferimento dei crediti.

La risposta del sottosegretario di Stato al Ministero dell’economia e delle finanze

A porre l’attenzione su tale vicenda ci ha pensato Francesco Maria Rubano di Forza Italia, nel corso di un’interrogazione in Commissione Finanze della Camera. A tale quesito ha fornito una risposta la sottosegretaria Lucia Albano che ha fatto sapere che sono in fase di svolgimento delle interrogazioni tra Istat, Eurostat e Ragioneria generale dello Stato in merito alla contabilizzazione dei bonus edilizi.

Quest’ultimi, viene ricordato, sono al momento considerati come pagabili e per questo motivo portati a riduzione delle entrate dello Stato. Entrando nei dettagli, sempre la sottosegretaria ha quindi spiegato che:

“Il 10 giugno 2021 Eurostat si era espressa in merito al trattamento contabile del superbonus, essendo solo provvisoriamente classificato come ‘credito non pagabile’ in attesa di chiarimenti sugli aspetti della cedibilità. Il nuovo manuale sul deficit e sul debito fornisce informazioni più chiare per distinguere i crediti pagabili da quelli non pagabili. I debiti pagabili sono quelli dei quali si può prevedere con ragionevole certezza che saranno integralmente fruiti dal beneficiario indipendentemente dalla dimensione del debito fiscale di quest’ultimo al momento della maturazione degli stessi. Una volta acquisito il parere sulla natura del credito saranno valutati gli eventuali interventi normativi alla luce del quadro di Finanza pubblica”.

Veronica Caliandro

In InvestireOggi.it dal 2022 si occupa di articoli e approfondimenti nella sezione Fisco. E’ Giornalista pubblicista.
Laureata in Economia Aziendale, collabora con numerose riviste anche su argomenti di economia e attualità. Ha lavorato nel settore del marketing e della comunicazione diretta, svolgendo anche attività di tutoraggio.

Lascia un commento

Your email address will not be published.

Bond britannici super
Articolo precedente

Il nuovo bond a 30 anni del Regno Unito tra rischi e opportunità

Bonus nido
Articolo seguente

Perché è importante conservare le fatture delle prime due rette nido 2023