Cessione credito, utilizzo in 10 anni per imprese e banche: ecco l’elenco

Ecco l’elenco dei bonus edilizi per i quali i cessionari possono optare per la compensazione in 10 anni
1 anno fa
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cessione del credito
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Il decreto-legge n. 11 del 16 febbraio 2023 non ha sancito solo lo stop alla cessione del credito e sconto in fattura nel campo dei bonus edilizi. Contiene anche delle misure volte al sbloccare il c.d. problema dei crediti incagliati.

Tra queste rientra la possibilità, per i cessionari, di spalmare in 10 anni (invece che le ordinarie quattro o cinque quote) l’utilizzo in compensazione del credito acquisito. In questo modo si cerca di agevolare, in particolare, quei cessionari (ossia banche e imprese che hanno acquistato i crediti) che non hanno, o che prevedono di non avere, la capienza fiscale.

Per capirci, dobbiamo ricordare il funzionamento dello sconto in fattura o cessione del credito.

Stop a cessione credito e sconto dal 17 febbraio 2023

Per i bonus edilizi (detrazione fiscale riconosciuta a fronte di lavori di ristrutturazione sugli immobili), il legislatore aveva previsto la possibilità di optare per:

  • sconto in fattura da parte dell’impresa. Questa a sua volta a fronte dello sconto maturava un credito d’imposta da poter utilizzare in compensazione o da poter cedere ulteriormente a terzi;
  • cessione del credito a favore dell’impresa stessa o a favore di altri soggetti. Il cessionario, ossia chi acquistava il credito poteva utilizzarlo in compensazione in F24 o cederlo ulteriormente a terzi.

Parliamo al passato in quanto, il decreto-legge n. 11 del 16 febbraio 2023 ha stabilito che a far data dal 17 febbraio 2023 non è più ammesso fare le due opzioni. Tuttavia, sono previste delle deroghe allo stop cessione credito e sconto.

L’utilizzo in compensazione in F24

Soffermandoci sul cessionario, come detto questi poteva decidere di utilizzare in compensazione in F24 il credito acquistato oppure cederlo nuovamente.

In caso di utilizzo in compensazione, regola vuole che ciò avvenga in quote annuali pari alle stesse relative quote di detrazione fiscale da cui il credito proviene. Se, dunque, ad esempio, il credito acquisito proveniva dal bonus ristrutturazione 50% che si gode in 10 quote annuali di pari importo, anche l’utilizzo in compensazione del credito da parte del cessionario si spalma in 10 quote annuali di pari importo.

Ci sono, tuttavia, dei bonus edilizi che si spalmano su meno anno d’imposta. Ci riferiamo a:

Cessione credito, possibile utilizzo in 10 anni per il cessionario

Pertanto, secondo la regola generale, ad esempio, se il committente il bonus barriere architettoniche 75% opta per la cessione del credito e il cessionario decide di utilizzare il credito in compensazione in F24, tale utilizzo deve spalmarsi in 5 quote annuali di pari importo.

A questo proposito, tuttavia, il decreto-legge n. 11 del 2023, prevede la facoltà per il cessionario stesso di scegliere l’utilizzo in 10 quote annuali invece che le ordinarie 5. Questa possibilità è, tuttavia, limitata ai crediti d’imposta le cui comunicazioni di cessione o di sconto in fattura sono state inviate all’Agenzia delle entrate entro il 31 marzo 2023.

Le modalità attuative di tale opzione sono disciplinate dal Provvedimento Agenzia delle entrate Prot. n. 132123/2023.

Pasquale Pirone

Dottore Commercialista abilitato approda nel 2020 nella redazione di InvestireOggi.it, per la sezione Fisco. E’ giornalista iscritto all’ODG della Campania.
In qualità di redattore coltiva, grazie allo studio e al continuo aggiornamento, la sua passione per la materia fiscale e la scrittura facendone la sua principale attività lavorativa.
Dottore Commercialista abilitato e Consulente per privati e aziende in campo fiscale, ha curato per anni approfondimenti e articoli sulle tematiche fiscali per riviste specializzate del settore.

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