Cessione del credito 110. Anche i condomini rischiano di pagare i lavori

Il mercato della cessione del credito al momento è in una fase di stallo, le recenti novità normative non sembrano aver dato la scossa che ci si aspettava
2 anni fa
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cessione bonus edilizi
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Cantiere superbonus 110 e cessione del credito. Se ne vedono diversi per strada, la normativa sul 110 impone all’impresa di esporre un cartello  con il quale indicare che i lavori fatti sono agevolati con il 110.  Tuttavia, molti di questi cantieri sono bloccati, il motivo? Le banche e gli altri intermediari stanno prendendo tempo prima di accettare la cessione del credito da parte dell’impresa che vorrebbe applicare al contribuente lo sconto in fattura.

Tale situazione riguarda non solo i lavori sulle villette e gli edifici unifamiliari, ma anche i lavori condominiali.

C’è il rischio che anche i condòmini siano chiamati a pagare di tasca propria i lavori fatti dall’impresa. In tali casi, bisogna presentare la massima attenzione, fa fede il contratto con il quale l’impresa è stata incaricata all’esecuzione dei lavori.

Vediamo cosa bisogna sapere e com’è possibile tutelarsi.

La cessione del credito. Le ultime novità

Le recenti modifiche apportate alle regole sulla cessione del credito, a oggi, non hanno avuto l’impatto che il Governo si aspettava. Infatti, sono poche le banche che si rivolgono ai propri clienti.

Da ultimo, il DL 115/2022, decreto Aiuti-bis, ha cercato di agevolare l’acquisizione del credito da parte delle banche prevedendo in loro favore una responsabilità limitata.

Infatti,  imprese e banche che rilevano i crediti dal contribuente, rispondono insieme al contribuente (concorso in violazione) di un’eventuale irregolarità del credito, solo in caso di dolo o colpa grave.

Tale deroga vale soltanto per quei crediti rispetto ai quali vi è tutta la documentazione richiesta per legge, dunque:

  • visti di conformità,
  • asseverazioni e
  • attestazioni ex art.121 del DL 34/2020.

Per quei crediti più vecchi, rispetto ai quali non c’era ancora una legge che prevedeva la suddetta documentazione, il cedente ossia il fornitore dei lavori è tenuto ad acquisirla, ora per allora. Dunque, dovrà provvedere ad ottenere visto di conformità, asseverazioni e attestazione.

Ciò vale anche per gli interventi in edilizia libera per i quali di norma non servono né visto né asseverazione.

Anche i condomini rischiano di pagare di tasca propria

Le novità sulla cessione del credito non hanno sortito gli effetti sperati.

Ecco perché le imprese stanno avendo difficoltà a farsi accettare il credito dalla banca e ad ottenere il plafond necessario per proseguire i lavori sui cantieri già avviati. C’è il rischio che l’impresa si rifaccia sul proprietario (o detentore) dell’immobile e richieda il pagamento dei lavori per i quali la banca non accorda la cessione del credito. Lo stesso discorso vale per i lavori condominiali. Da qui, bisogna vedere il contratto di esecuzione dei lavori cosa dice, se è presente una clausola che rimanda al proprietario dell’immobile la responsabilità sul pagamento dei lavori in caso di mancata accettazione del credito, questo è tenuto a pagare.

La soluzione sarebbe quella di pagare i lavori e di provvedere in autonomia alla cessione del credito.

Andrea Amantea

Giornalista pubblicista iscritto all’ordine regionale della Calabria, in InvestireOggi da giugno 2020 in qualità di redattore specializzato, scrive per la sezione Fisco affrontando tutte le questioni inerenti i vari aspetti della materia. Ha superato con successo l'esame di abilitazione alla professione di Dottore Commercialista, si occupa oramai da diversi anni, quotidianamente, per conto di diverse riviste specializzate, di casi pratici e approfondimenti su tematiche fiscali quali fatturazione, agevolazioni, dichiarazioni, accertamento e riscossione nonché di principi giurisprudenziali espressi in ambito di imposte e tributi.

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