Cessione del credito, si riparte, ma quanto costa? La differenza tra le banche e le piattaforme on line

Chi rileva il credito applica un margine di "guadagno" rispetto al valore nominale del credito oggetto di cessione
1 anno fa
2 minuti di lettura
Cessione del credito
Foto © Licenza Creative Commons

Da un pò di tempo sia le banche sia alcune piattaforme on line hanno ripreso ad accettare nuove pratiche di cessione del credito. Oltre a prendere nuove pratiche, gli istituti di crediti hanno definito diversi accordi di ricessione tramite i quali si liberano dei crediti che hanno nel proprio portafoglio e ne acquisiscono altri aiutando imprese e contribuenti a recuperare le spese per i lavori effettuati.

Detto ciò, quanto costa all’impresa o al contribuente cedere il credito alla banca o alle piattaforma on line? A quanto ammonta la commissione ossia lo sconto applicato da tali soggetti rispetto al valore nominale del credito oggetto di cessione?

Ad esempio su un credito di 100.000 euro quanto incassa effettivamente l’impresa o il contribuente?

La cessione del credito. Le regole

Prima di rispondere alla domanda che ci siamo posti, è utile ricordare le regole di cessione del credito.

In base all’art. 121 del DL 34/2020, c. 1. del DL 34/2020, decreto Rilancio:

  • la prima cessione, anche da sconto in fattura, può essere effettuata senza vincoli ossia può essere effettuata nei confronti di qualsiasi soggetto anche privato (anche in favore di un familiare);
  • la 2°, la 3° e la 4° solo nei confronti di banche, altri intermediari finanziari e società appartenenti a un gruppo bancario iscritti nei rispettivi albi tenuti dalla Banca d’Italia (articolo 106 e articolo 64, Dlgs n. 385/1993) o imprese di assicurazione autorizzate a operare in Italia (soggetti qualificati).

Per le banche inoltre, una volta che sono entrate in possesso del credito:

è sempre consentita la cessione a favore di soggetti diversi dai consumatori o utenti, come definiti dall’articolo 3, comma 1, lettera a), del codice del consumo, di cui al decreto legislativo 6 settembre 2005, n. 206, che abbiano stipulato un contratto di conto corrente con la banca stessa, ovvero con la banca capogruppo, senza facoltà di ulteriore cessione.

La cessione può anche riguardare la singola quota annuale di detrazione.

Infatti, nella fase di caricamento del credito sulla “piattaforma cessione crediti” i crediti derivanti dalle prime cessioni o dagli sconti in fattura sono suddivisi in rate annuali di pari importo. Numero di rate che variano in base alla tipologia di detrazione e all’anno di sostenimento della spesa.

A ciascuna rata annuale è attribuito un codice univoco, visibile sulla Piattaforma, che è indicato nelle eventuali successive cessioni delle singole rate.

La cessione potrà riguardare anche la singola rata (intero importo della singola rata) in cui è stato suddiviso il credito. Le altre rate potranno essere oggetto di cessione o utilizzate in compensazione in F24.  La singola rata non può essere oggetto di cessione parziale o in più soluzioni. Si vedano a tal proposito le FAQ dell’Agenzia delle entrate.

Cessione del credito, si riparte, ma quanto costa? La differenza tra le banche e le piattaforme on line

Come accennato in premessa, a oggi sono attive diverse banche e piattaforma che hanno ripreso con la cessione del credito. Tra le banche si pensi ad esempio a Sparkasse; Intesa San Paolo; BPER Banca (accordi di ricessione del credito). Anche UniCredit ha ripreso con la cessione del credito. Tra le piattaforme, sono attive nel mercato della cessione del credito: SiBonus. Federbonus, Girocredito, ecc.

Ma quanto costa all’impresa o al contribuente cedere il credito?

Ebbene, ad esempio, Unicredit applica i seguenti prezzari:

  • prezzo di acquisto crediti fiscali riferiti al Superbonus con detrazione da ripartire in 4 quote annuali 85,80%;
  • prezzo di acquisto crediti fiscali riferiti ad altri bonus edilizi con detrazione da ripartire in 10 quote annuali 70%;
  • prezzo di acquisto crediti fiscali riferiti ad altri bonus edilizi con detrazione da ripartire in 5 quote annuali 82,60%.

Ad esempio, per un credito superbonus pari a 100.000 euro, Unicredit pagherà 85.800.

Per quanto riguarda le piattaforme on line, ad esempio con Sibonus, lo sconto (abbattimento) applicato sul superbonus è pari al 17,5%; per il bonus facciate è del 26,2% ; per il bonus ristrutturazioni il 26%; ecc.

Dunque, rispetto a tale piattaforma on line,  il contribuente deve mettere in conto di perdere queste percentuali rispetto al credito ceduto.

Riassumendo…

  • Sia le banche sia alcune piattaforme on line hanno ripreso ad accettare nuove pratiche di cessione del credito;
  • chi prende il credito applica un margine di guadagno rispetto al valore nominale del credito oggetto di cessione;
  • la cessione può riguardare anche le singole quote annuali in cui è stato suddiviso il credito.

Andrea Amantea

Giornalista pubblicista iscritto all’ordine regionale della Calabria, in InvestireOggi da giugno 2020 in qualità di redattore specializzato, scrive per la sezione Fisco affrontando tutte le questioni inerenti i vari aspetti della materia. Ha superato con successo l'esame di abilitazione alla professione di Dottore Commercialista, si occupa oramai da diversi anni, quotidianamente, per conto di diverse riviste specializzate, di casi pratici e approfondimenti su tematiche fiscali quali fatturazione, agevolazioni, dichiarazioni, accertamento e riscossione nonché di principi giurisprudenziali espressi in ambito di imposte e tributi.

Lascia un commento

Your email address will not be published.

Pausa estiva del fisco, si parte: ecco quando si torna
Articolo precedente

Pausa estiva del fisco, si parte: ecco quando si torna

Articolo seguente

Bonus sponsorizzazioni. Al via le richieste per le spese 2022