Cessione del credito con i buoni del tesoro. Questa è una della novità più importanti approvate in fase di conversione in legge del DL 11/2023, decreto che ha previsto lo stop alla cessione del credito e allo sconto in fattura. Il disegno di legge di conversione del decreto, ieri ha ottenuto l’OK della Camera e con molta probabilità sarà approvato dal Senato senza che sia necessario apportare alcuna modifica.
Detto ciò, in fase di conversione in legge, è stata ammessa la remissione in bonis anche in assenza di un accordo di cessione alla data del 31 marzo, è stata prevista la possibilità di detrarre il superbonus in 10 anni, nonchè ripristinata la cessione del credito per alcuni lavori edilizi. Inoltre è stato intercettato qualsiasi impatto negativo di eventuali varianti alla Cila.
Per sbloccare le pratiche di cessione del credito, è stato previsto che le banche attive nell’acquisto dei crediti di imposta legati al cd. Superbonus, possono utilizzare, in tutto o in parte, detti crediti per sottoscrivere emissioni di Buoni del Tesoro Poliennali.
Vediamo nello specifico chi interessa tale ultima novità.
Cessione del credito. Le novità del DL 11/2023
Il DL 11/2023, verrà ricordato come il decreto che ha eliminato le opzioni di cessione del credito e sconto in fattura.
Infatti, al contribuente che intende ristrutturare la propria casa non rimane che pagare le spese di tasca propria per poi detrarre la spesa in dichiarazione dei redditi.
Tuttavia, sarà ancora possibile cedere il credito o applicare lo sconto in fattura se, alla data del 16 febbraio sussistono le seguenti condizioni:
- per gli interventi diversi da quelli effettuati dai condomini, risulti presentata la comunicazione di inizio lavori asseverata (CILA) o presentato altro titolo abilitativo per i lavori diversi al superbonus;
- per gli interventi effettuati dai condomini, risulti adottata la delibera assembleare che ha approvato l’esecuzione dei lavori e risulti presentata la comunicazione di inizio lavori asseverata (CILA);
- per gli interventi comportanti la demolizione e la ricostruzione degli edifici, risulti presentata l’istanza per l’acquisizione del titolo abilitativo;
- per gli interventi per i quali non è prevista la presentazione di un titolo abilitativo (edilizia libera), è richiesto l’inizio dei lavori.
In fase di conversione in legge del DL 11/2023, è stato previsto che cessione del credito e sconto in fattura saranno ancora ammesse rispetto ai seguenti lavori:
- interventi di eliminazione delle barriere architettoniche agevolati al 75%;
- interventi effettuati nei comuni dei territori colpiti da eventi sismici verificatisi a far data dal 1° aprile 2009. E in quelli danneggiati dagli eventi meteorologici verificatisi a partire dal 15 settembre 2022 nei territori della Regione Marche;
- lavori realizzati dagli IACP (case popolari), dalle cooperative di abitazione a proprietà indivisa. Nonché dalle organizzazioni non lucrative di utilità sociale (ONLUS) o dalle organizzazioni di volontariato (ODV).
Tali soggetti, IACP, ONLUS e ODV, possono avvalersi dell’opzioni sopra citate a condizione che risultino già costituiti alla data di entrate in vigore del decreto in esame.
Cessione del credito con i buoni del tesoro (BTP)
In fase dei conversione in legge del DL 11/2023, viene approvata una disposizione che autorizza le banche, gli intermediari finanziari e le imprese di assicurazione, che sono cessionari di crediti di imposta per interventi legati al cd. Superbonus, in relazione agli interventi effettuati sino all’anno di spesa 2022, di utilizzare, in tutto o in parte, detti crediti per sottoscrivere emissioni di Buoni del Tesoro Poliennali. Buoni con scadenza non inferiore a dieci anni.
Tale sottoscrizione può essere effettuata nel limite del 10% della quota annuale che eccede i crediti di imposta sorti a fronte di interventi legati al superbonus e già utilizzati in compensazione. Solo se il cessionario ha esaurito la propria capienza fiscale nello stesso anno.
In ogni caso, il primo utilizzo può essere effettuato in relazione alle emissioni effettuate a partire dal 1° gennaio 2028.
In questi giorni sapremo se la novità sarà confermata anche in sede di esame del testo da parte del Senato.