Sta per arrivare la scadenza anche del 29 aprile 2022, ossia data entro cui inviare, all’Agenzia delle Entrate, la comunicazione di opzione per sconto in fattura o cessione credito esercitata a fronte dei bonus casa per spese sostenute nel 2021 e per le rate residue di detrazioni riferite alle spese del 2020.
Tuttavia, con la conversione in legge del decreto bollette (decreto – legge n.17 del 2022) potrebbe arrivare una proroga, anche se non per tutti.
Cessione credito: la scadenza del 29 aprile 2022
Il termine del 29 aprile 2022 è frutto già di una proroga contenuta nella legge di conversione del Sostegni ter.
L’adempimento riguarda i contribuenti che hanno optato, con riferimento alle spese 2021 per lo sconto in fattura o cessione credito, con riferimento alle detrazioni per interventi di:
- recupero del patrimonio edilizio (bonus ristrutturazione 50%)
- efficienza energetica (ecobonus ordinario)
- riduzione del rischio sismico (sismabonus ordinario)
- bonus facciata
- installazione di impianti fotovoltaici e di colonnine di ricarica
- superbonus 110%.
La cosa riguarda anche chi ha optato per la cessione credito a fronte rate residue di detrazioni riferite alle spese del 2020.
Si cercano misure ad hoc per le banche
Ancora pochi giorni, dunque, per trovare chi è disposto a comprare il credito. Entro il 29 aprile bisogna comunicare la scelta al fisco (vedi anche Cessione credito, countdown comunicazione: come farsi trovare pronti).
Come anticipato, però, con la conversione in legge del decreto bollette è in arrivo, salvo ripensamenti, una proroga. Si dovrebbe passare dal 29 aprile 2022 al 15 ottobre 2022. Ciò solo per soggetti IRES e partite IVA.
Il legislatore, inoltre, starebbe lavorando anche per trovare nuove misure per far fronte alla decisione di molte banche di non accettare più domande di cessione credito.
A questo proposito, infatti, ricordiamo che diversi istituti hanno deciso di non accattare più richieste di cessione a causa di esaurimento del plafond disponibile e, comunque, fino a quando il quadro normativo di riferimento diventi più chiaro e meno altalenante.
Ad ogni modo la proroga della scadenza per la comunicazione all’Agenzia delle Entrate, lascerebbe anche più tempo, ai committenti i lavori, per trovare chi è disposto ad accettare la cessione credito.
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