Buone notizie dalla Commissione Finanze della Camera dei Deputati. Almeno così sembra. La grana dei crediti edilizi bloccati sembra essere definitivamente alle spalle, vista l’imminente riapertura delle varie piattaforme adibite alla procedura.
Teoricamente, l’attivazione di nuove piattaforme, oltre che il mantenimento in funzione di quelle già attive, sembrerebbe confermare il riassetto strutturale di un sistema che, fin dalla sua introduzione, ha quasi più rallentato che favorito le pratiche di adeguamento edilizio o di costruzione. Peraltro, anche i nomi in questione hanno una certa rilevanza.
Il sottosegretario ha fatto riferimento alla Legge 38/2023. E, nello specifico, al passaggio che consente alle banche, come a tutti gli altri intermediari finanziari, di figurare come cessionari. E, al contempo, di utilizzare, come cessionari di crediti di imposta, i suddetti per l’emissione di Buoni del Tesoro poliennali. Una soluzione che ha di fatto concesso la riattivazione delle piattaforme adibite alla circolazione dei crediti d’imposta edilizi. Ciò in riferimento al Superbonus e alle altre tipologie di agevolazioni edilizie. Al tempo stesso, la disposizione ha permesso anche ad altri potenziali portali di svolgere la medesima funzione di cessione del credito.
Cessione del credito, dallo stop alla (nuova) circolazione: cosa è cambiato
Fatta eccezione per Poste Italiane (tra le prime a interrompere, per poi riaprirle, le procedure di cessione all’epoca del primo stop), gli altri enti hanno già attivato le pratiche di riacquisto dei crediti. A breve, a ogni modo, anche con Poste sarà possibile effettuare la medesima operazione, oltre che con altri istituti di credito quali il Banco popolare di Milano che, nelle prossime settimane, dovrebbero seguire le orme dei propri competitor. Inoltre, secondo quanto emerso in Commissione, alcuni operatori hanno attivato delle piattaforme dedite all’intermediazione, alla comparazione e alla valutazione di proposte di acquisto dei vari bonus edilizi.
In merito, il Governo ha fatto sapere di aver mantenuto aperti i canali di dialogo. Anche se l’amministrazione pubblica non ha per ora intrapreso iniziative dirette. Per ora, dunque, l’auspicato canale privato per la risoluzione del nodo dei crediti incagliati non sarà percorso, almeno non secondo i dettami di cui si era parlato in precedenza. Del resto, anche in sede di discussione, l’ipotesi era stata accolta ma ritenuta poco plausibile su alcuni punti. A questo proposito, era stata sottoposta un’interrogazione da parte del Movimento 5 stelle alla Commissione Finanze, praticamente coincidente con quella in Commissione Ambiente, sempre alla Camera, con la quale era stata disposta la proroga per concludere le operazioni del 110% già in atto. Per quanto riguarda Enel X, maggiori risposte dovrebbero arrivare a settembre.
Riassumendo
- Alcuni istituti di credito, tra cui Intesa Sanpaolo, UniCredit e Sparkasse, hanno riaperto le piattaforme per la cessione del credito;
- a breve, anche Poste Italiane dovrebbe riattivare in forma piena il proprio portale;
- per il mese di settembre è attesa l’attivazione di Enel X, soluzione privata per la risoluzione della problematica dei crediti incagliati.