Cessione del credito. Come funziona con Unicredit?

Con la cessione del credito Superbonus a Unicredit, il cliente perde circa il 15% del valore nominale del credito, valore accettabile considerate le condizioni di mercato
1 anno fa
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Come si è passati da una cessione del credito unica ad ammettere la quarta e quali sono le condizioni e i controlli
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Tra le banche che hanno ripreso ad accettare nuove pratiche di cessione del credito o che comunque riprenderanno a breve, c’è anche Unicredit.

L’offerta di Unicredit prevede una serie di paletti e dei costi di cessione legati alla tipologia di bonus oggetto di cessione.

Considerando l’intervento del DL 11/2023, la possibilità di cessione del credito riguarda soprattutto i vecchi lavori o comunque le casistiche residuali ammesse dallo stesso decreto.

L’offerta di Unicredit è dedicata alla clientela, imprese e professionisti, titolare di conto corrente presso la Banca e prevede la possibilità di cedere crediti di imposta: derivanti esclusivamente da sconto in fattura; con importo compreso tra Euro 10 mila ed Euro e 600 mila.

Tale limite si riferisce  all’ammontare complessivo del credito che si intende cedere per ogni singola richiesta. Anche se riferita a più tipologie di intervento.

La cessione del credito

L’opzione per la cessione del credito d’imposta o per lo sconto in fattura con UniCredit può essere esercitata in relazione alle seguenti tipologie di interventi:

  • interventi rientranti nel c.d. “Superbonus” di cui all’art. 119 del Decreto Rilancio
  • interventi di recupero del patrimonio edilizio dicui all’art.16bis, c.1, lettere a),b)ed),delTUIR o interventi di riqualificazione energetica degli edifici di cui all’articolo 14 del D.L. 63/2013;
  • interventi antisismici di cui all’articolo 16, commi da 1-bis a 1-sexies del D.L. 63/2013;
  • acquisto di abitazioni antisismiche (c.d. Sismabonus acquisti) – art. 16, comma 1-septies, D.L. 63/2013;
  • installazione di impianti fotovoltaici di cui all’art. 16-bis, c.1, lettera h), del TUIR;
  • installazione di colonnine per la ricarica di veicoli elettrici – art. 16-ter, D.L. 63/2013;
  • interventi di recupero e restauro delle facciate di edifici esistenti di cui all’art. 1, c. 219 e 220, Legge 160/2019;
  • superamento ed eliminazione delle barriere architettoniche in edifici esistenti, art. 119-ter del Decreto Rilancio.

Soffermandoci sul superbonus, la percentuale agevolativa è pari al: 110% fino al 31.12.

2022; 90% per il 2023, tranne per alcune fattispecie per cui è previsto il mantenimento del 110%; 70% per il 2024, tranne per alcune casistiche per cui è previsto il mantenimento del 110%; 65% per il 2025, tranne per alcune fattispecie per cui è previsto il mantenimento del 110%

Per le altre tipologie agevolazioni le percentuali variano dal 50% all’85%.

Per il bonus facciate la detrazione era pari al 90% fino al 31 dicembre 2021 e al 60% fino al 31 dicembre 2022. A oggi, il bonus facciate non è più in vigore.

Cessione del credito. Come funziona con Unicredit?

Soffermandoci sull’offerta di Unicredit, possono essere oggetto di cessione i crediti d’imposta:

  • riferiti a spese sostenute nel 2022 e provvisti di codice identificativo univoco di cui al comma 1-quater dell’Articolo 121 del Decreto Rilancio,
  • già maturati secondo i termini previsti dalla normativa fiscale (e.g. sostenimento delle spese e raggiungimento del SAL/Fine lavori). Anche qualora la normativa fiscale non richieda espressamente il raggiungimento del SAL/Fine Lavori per la maturazione dei crediti, questi ultimi devono comunque essere connessi a interventi effettivamente eseguiti per importi corrispondenti a quelli oggetto di cessione (cfr. circolare 33/E del 2022 dell’Agenzia delle Entrate);
  • per i quali si è in possesso di tutta la documentazione richiesta nel corso dell’istruttoria, ivi inclusa quella prevista dal comma 6-bis dell’articolo 121 del Decreto Rilancio. Per alcune tipologie di intervento la documentazione contenuta nel citato comma 6-bis potrebbe rendersi disponibile solo dopo la conclusione dell’intervento. Questo potrebbe comportare la possibilità di acquisto da parte del cessionario solo in tale momento.
  • corredati di visto di conformità, asseverazioni e attestazioni per tutte le tipologie di intervento anche qualora non espressamente richiesti dalla normativa.

La cessione dovrà riguardare tutte le quote annuali di cui è composto originariamente il credito. In alternativa, potrà essere presentata richiesta di cessione parziale, ovvero riferita alle rate residue esclusa solo la prima annualità compensabile nell’anno fiscale 2023.

L’informativa Unicredit

Come riportato nel depliant informativo Unicredit, non potranno accedere all’offerta in esame le imprese neocostituite da  meno di 12 mesi rispetto alla data di richiesta della cessione.

Naturalmente per acquistare il credito, la banca deve avere convenienza economia. Infatti, rispetto al valore nominale del credito Unicredit paga una percentuale che varia a seconda del bonus oggetto di cessione.

In particolare:

  • Il prezzo di acquisto di crediti fiscali riferiti al Superbonus con detrazione da ripartire in 4 quote annuali è pari all85,80% del valore nominale del credito di imposta maturato;
  • per i crediti fiscali non riferiti al Superbonus con detrazione da ripartire in 10 quote annuali, è pari al 70% del valore nominale del credito di imposta maturato;
  • per i crediti fiscali non riferiti al Superbonus con detrazione da ripartire in 5 quote annuali, è pari all’82,60% del valore nominale del credito di imposta maturato.

Ad esempio, per un credito superbonus pari a 100.000 euro, Unicredit pagherà 85.800. A pratica conclusa, l’importo sarà accreditato al cedente correntista di Unicredit sul proprio conto corrente.

Riassumendo…

  • anche Unicredit è rientrata nel mercato della cessione del credito;
  • l’offerta di Unicredit prevede delle condizioni economiche differenziate legate alla tipologia di bonus oggetto di cessione;
  • cedendo il credito Superbonus a Unicredt, il cliente perde circa il 15% del valore nominale del credito.

Andrea Amantea

Giornalista pubblicista iscritto all’ordine regionale della Calabria, in InvestireOggi da giugno 2020 in qualità di redattore specializzato, scrive per la sezione Fisco affrontando tutte le questioni inerenti i vari aspetti della materia. Ha superato con successo l'esame di abilitazione alla professione di Dottore Commercialista, si occupa oramai da diversi anni, quotidianamente, per conto di diverse riviste specializzate, di casi pratici e approfondimenti su tematiche fiscali quali fatturazione, agevolazioni, dichiarazioni, accertamento e riscossione nonché di principi giurisprudenziali espressi in ambito di imposte e tributi.

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