Aumentano i tassi di interesse sulla cessione del quinto di pensione. Dal 1 ottobre 2022 chiedere soldi in prestito all’Inps costa di più. E’ l’effetto aumento inflazione che si ripercuote anche sui prestiti.
A chiarirlo è l’Inps con il messaggio n. 3571 dello scorso 30 settembre 2022 con il quale sono specificate le variazioni degli interessi sulla cessione del quinto di pensione. Il periodo di riferimento riguarda l’ultimo trimestre dell’anno e va dal 1 ottobre al 31 dicembre 2022.
Quanto costa il prestito sulla pensione
Per il quarto trimestre 2022 i tassi, come sempre, variano in base all’importo richiesto e per classi di età.
- 11,42% fino a 15.000 euro;
- 7,57% oltre i 15.000 euro.
In base a queste percentuali è determinato il TAEG, cioè il tasso effettivo globale che banche e intermediari applicano ai prestiti con cessione del quinto della pensione.
- fino a 59 anni 8,49% fino a 15.000 euro, oltre 6,45%
- da 60 a 64 anni 9,29% fino a 15.000 euro, oltre 7,25%
- da 65 a 69 anni 10,09% fino a 15.000 euro, oltre 8,05%
- da 70 a 74 anni 10,79% fino a 15.000 euro, oltre 8,75%
- da 75 a 79anni 11,591% fino a 15.000 euro, oltre 9,55%
- oltre i 79 anni 18,27% fino a 15.000 euro, oltre 13,46%
Come si può notare, per la classe di età “oltre i 79 anni” i tassi coincidono con i tassi soglia usura previsti dalla legge.
Tassi e cessione del quinto
Le classi di età comprendono il compleanno dell’età minima della classe. L’età deve intendersi quella maturata a fine piano di ammortamento. Il prestito sulla pensione dipende quindi molto dall’età anagrafica del soggetto e dalla durata del finanziamento.
In base alla normativa riguardante la cessione del quinto della pensione, qualora banche e intermediari dovessero applicare tassi superiori a quelli indicati sopra scatta il blocco del finanziamento.
Tale funzione inibisce, pertanto, la notifica telematica, da parte delle banche e degli intermediari finanziari, dei piani di cessione del quinto della pensione qualora i tassi applicati risultino superiori a quelli convenzionali.
Se, invece, la procedura di verifica dà l’ok l’Inps addebita periodicamente la quota da restituire alla banca o all’intermediario direttamente sulla pensione, entro il limite massimo di un quinto della pensione. Se, invece, la procedura di verifica dà l’ok l’Inps addebita periodicamente la quota da restituire alla banca o all’intermediario direttamente sulla pensione, entro il limite massimo di un quinto della pensione.