Il Fisco spia smartphone e chat di Whatsapp per stanare gli evasori. Dal primo gennaio 2018 non sarà solo un dubbio o un timore ma una certezza. La circolare n.1/2018 sui controlli anti evasione prevede espressamente, tra le altre novità in materia, che la GdF potrà controllare le chat di Whatsapp e le email e non più solo documenti contabili e fatture o modelli di dichiarazione.
Sul sito delle fiamme gialle è possibile scaricare il Manuale operativo di contrasto all’evasione e alle frodi fiscali.
Ma il documento non vuole solo fornire maggiore potere al Fisco per il controllo delle chat Whatsapp e altre piattaforme di messaggistica istantanea. Il documento mira anche a semplificare i rapporti tra contribuente e Fisco per garantire una maggiore sinergia e collaborazione. Il contribuente può leggere nel manuale quali saranno i limiti e i paletti entro i quali la GdF potrà spiare le chat di Whatsapp per non ledere la privacy.
Chat Whatsapp: controlli del Fisco anche se il telefono è spento
C’è un altro aspetto importante da considerare: i finanziari potranno esaminare i dati accedendo alla copia forense. Questo significa che avranno accesso alle chat Whatsapp anche se il telefono sotto controllo è spento.
E’ verosimile comunque prevedere, prima di rischiare il dilagare di allarmismi infondati o esagerati, che questo sistema riguarderà i grandi evasori più che i piccoli contribuenti. Nel 2016 le Fiamme Gialle sono riuscite a scoprire affari di denaro illecito per un valore complessivo di 5,2 miliardi di euro, sequestrando beni pari a circa 510 milioni di euro, ovvero il 790% in più rispetto al 2015 e questo sicuramente grazie anche alle intercettazioni per mezzo delle nuove tecnologie.