Volare low cost in un aereo privato non è più un sogno. Anche in Italia arriva il flight sharing, un fenomeno che, come si nota dal nome, ha a che fare con la condivisione ma stavolta non dell’auto bensì degli aerei. Il fenomeno del trasporto condiviso è iniziato con il car sharing, da cui sono nate varie app e servizi per condividere il “passaggio” in auto risparmiando sul costo del carburante e con un minor impatto ambientale.
La rivoluzione del flight sharing
Ora lo stesso concetto sta alla base del flight sharing da cui è nata la piattaforma BBPlane, dedicata ai voli in condivisione.
Da qui l’idea della start up BBPlane, come riporta Repubblica, che in un anno ha ottenuto la certificazione europea EASA ed ha vinto il bando “Cultura Crea” di Invitalia. Ad oggi sono 300 i piloti che hanno aderito all’iniziativa e in pochi mesi più di 5mila i passeggeri trasportati.
Come funziona il flight sharing
Il funzionamento è quanto di più simile a quello del car sharing e anche lo scopo ultimo è praticamente lo stesso. Si risparmia moltissimo rispetto al noleggio privato. Prendendo come esempio altre realtà europee, che il flight sharing già lo conoscono, i piloti interessati possono iscriversi alla piattaforma e offrire i cosiddetti passaggi. Per essere accettati bisogna possedere la licenza medica e la licenza di volo europea di pilota privato. A questo punto anche gli utenti che necessitano di volere in un determinato luogo possono iscriversi alla piattaforma e coma accade su Blablacar possono cercare, in lista, le tratte coperte o proporne una aspettando la risposta di un pilota che deve percorrere quella tratta.
I fondatori ci tengono a precisare che non vogliono fare concorrenza alle compagnie ma dare un servizio economico a chi necessita di volare privatamente verso mete vicine: “Il nostro obiettivo è sensibilizzare alla cultura del volo condiviso. I nostri sono mezzi sicuri, di aviazione generale, di categoria light e sottoposti a controlli di manutenzione costanti. Decollano da aeroporti principali e secondari e su aviosuperfici (piste con fondo in erba o in asfalto). I velivoli sono tracciati e sotto controllo radar. Inoltre sono coperti per legge dalla RC dell’aeromobile”. In questo momento sono attivi solo voli in Italia ma nel prossimo futuro l’idea del flight sharing potrebbe aumentare il proprio raggio d’azione.
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