Un lettore ci scrive …
Qualche mese fa era stato promesso il bonus casalinghe. Ora leggo solo di bonus mobili ed elettrodomestici che a noi al massimo tocca pulire. Ma chi, come me, vuole tornare a lavorare?
Risponde la redazione
Il bonus casalinghe è stato introdotto col decreto di Agosto 2020. Sarebbe dovuto entrare in vigore quest’anno, ma si è impantanato nei soliti meandri burocratici. Più esattamente non è ancora stato approvato il decreto attuativo da parte del Ministero per le Pari Opportunità e la Famiglia, oltre al regolamento.
Tale bonus è stato pensato e decretato dal precedente governo Conte, ma non ha mai visto la luce e non si sa se la vedrà. Al momento è tutto fermo. Era stato varato come misura per garantire l’inclusione femminile al mercato del lavoro e in particolare per dare alle casalinghe maggiori opportunità occupazionali.
In cosa consiste il bonus casalinghe
Nel dettaglio, il bonus casalinghe, fa leva su un piccolo fondo da 3 milioni di euro. Non si tratta di una indennità economica che prevede l’erogazione diretta di un assegno. Ma di un credito d’imposta che può essere utilizzato in corsi di formazione nel settore digitale.
Più precisamente, tale bonus è nato con l’intenzione di assicurare anche alle casalinghe l’acquisizione di competenze professionali per lavorare in smart working. Tale incentivo è rivolto naturalmente alle sole donne che si occupano a tempo pieno della cura della casa e della famiglia.
Requisito indispensabile è quello di essere casalinghe disoccupate iscritte al fondo casalinghe Inps, residenti in Italia (per le straniere con anche il permesso di soggiorno in corso di validità) e avere un Isee al di sotto di determinate soglie di reddito.
A oggi il bonus casalinghe è rimasto un semplice slogan governativo. Manca il decreto attuativo, come detto, che definisca bene le modalità di fruizione, quali sono gli indicatori Isee da rispettare e le società incaricate a realizzare i corsi di formazione a distanza.
Non solo. Anche l’Inps, deputato a erogare l’incentivo, è al momento in attesa di informative da parte del Ministero delle Pari Opportunità e della Famiglia. Il fondo, benché stanziato con l’approvazione del decreto, non è ancora disponibile.