“La mamma è quella persona che vedendo che i pezzi di torta sono quattro e le persone sono cinque, dice che i dolci non le sono mai piaciuti“, afferma Tenneva Jordan. Ogni mamma, così come ogni papà, in effetti sarebbe disposta a fare di tutto pur di rendere felici i propri figli. Anche a rinunciare a qualcosa pur di offrire loro tutto ciò che desiderano.
Un amore infinito, quello che lega genitori e figli, che nulla può spezzare. Oltre all’aspetto affettivo, però, vi sono delle questioni di ordine pratico che non possono essere trascurate.
Che fine ha fatto il bonus mamma domani
Il bonus mamma domani, si ricorda, consiste in un contributo alla nascita dal valore pari a 800 euro, corrisposto dall’Inps per la nascita o l’adozione o affidamento di un minore. Ma è ancora possibile beneficiare di tale assegno? Ebbene, la risposa è negativa. Il bonus mamma domani, infatti, rientra in quelle misure che sono state inglobate nell’assegno unico universale per figli a carico e pertanto è stato eliminato.
Oltre al bonus mamma domani, si ricorda, non ci sono più perché inclusi in un unico contributo mensile anche il bonus bebè, l’assegno per i nuclei familiari con almeno tre figli minori e le detrazioni fiscali per figli fino a 21 anni. L’importo dell’assegno unico differisce in base all’Isee del nucleo famigliare interessato. Entrando nei dettagli il relativo importo può oscillare da un minimo di 50 euro fino a massimo 175 euro. A questi si possono aggiungere delle maggiorazioni, ad esempio, per bimbi fino a tre anni o famiglie numerose.
Assegno di maternità e bonus asilo nido
Al momento, oltre all’assegno unico, sono disponibili solo altre due misure a sostegno delle famiglie con figli appena nati, ovvero l’assegno di maternità dei Comuni e il bonus asilo nido. Il primo ha un valore pari a 383,46 euro al mese e viene corrisposto per un periodo pari a massimo cinque mensilità. Il bonus asilo nido, invece, permette di ottenere, in base all’Isee, un contributo pari a massimo tre mila euro. Quest’ultimo da utilizzare per coprire le rette per gli asili nido pubblici o privati per figli fino a tre anni. Ma non solo, tale bonus può essere utilizzato anche per l’assistenza domiciliare nel caso in cui i bimbi non possano frequentare un istituto scolastico per motivi di salute o problematiche di altro tipo.