Che ISEE hai? Attenzione alla scadenza di bonus e sussidi

Prestate la massima attenzione all'Isee onde evitare di perdere bonus e sussidi. Ecco i dettagli da non sottovalutare.
3 mesi fa
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ISEE
Foto © Pixabay

Per non perdere bonus e sussidi prestate attenzione all’Isee. Come canta Luciano Ligabue con il brano Mai Dire Mai: “Le volte della rabbia e quelle senza freni. Le volte che non erano abbastanza e tutte quelle volte nessuno ce le ha tolte. Non c’è nessuna data di scadenza”. 

Le emozioni, effettivamente, non hanno data di scadenza. Il discorso cambia per le questione burocratiche che, nella maggior parte dei casi, richiedono invece il rispetto di determinati paletti.

Lo sanno bene tutti i cittadini che rischiano di perdere l’accesso a bonus e agevolazioni poiché non riescono, ad esempio, a presentare in tempo tutta la documentazione richiesta.

A tal proposito si invita a prestare particolare attenzione all’Isee e alle possibili variazioni, onde evitare di incorrere in situazioni alquanto spiacevoli.

L’importanza dell’Indicatore della Situazione Economica Equivalente

Complice il generale aumento dei prezzi sempre più famiglie faticano a far quadrare i conti. In tale ambito giungono in aiuto diverse misure messe a disposizione dallo Stato a favore dei soggetti economicamente più in difficoltà. Tra questi si annoverano l’assegno di inclusione e i bonus sulle bollette di luce e gas. In entrambi i casi a rivestire un ruolo importante è l’ISEE. Per beneficiare dell’assegno di inclusione, ad esempio, l’Indicatore della Situazione Economica Equivalente deve essere pari a massimo a 9.360 euro.

Per quanto concerne gli sconti sulle bollette di luce e gas vengono riconosciuti a patto di possedere un Isee inferiore a 9.530 euro per famiglie con massimo tre figli a carico. Tale soglia non deve superare quota 20 mila euro per i nuclei famigliari numerosi, con almeno quattro figli a carico. Ma non solo, l’ISEE permette di ottenere tanti altri sconti, come ad esempio sulle tasse universitarie, e accedere a diverse prestazioni assistenziali. Come non annoverare, poi, l’assegno unico per figli a carico il cui importo differisce a seconda del valore dell’ISEE.

Che ISEE hai? Attenzione alla scadenza di bonus e sussidi

Per ottenere l’ISEE si deve presentare la DSU, ovvero la Dichiarazione Sostitutiva Unica. Quest’ultima permette di indicare i redditi e i patrimoni di tutti i membri di un nucleo familiare inerenti a due anni precedenti a quella della dichiarazione. Ne consegue che per l’Isee del 2024 bisogna inserire i dati inerenti il 2022.

Nell’arco di due anni, però, la situazione finanziaria di una famiglia può migliorare o peggiorare. La conseguenza è che una famiglia che a oggi presenti delle difficoltà economiche rischia di perdere sussidi e bonus poiché due anni prima vantava una sua situazione economica migliore.

In quest’ultimo caso giunge in aiuto l’Isee corrente che permette di aggiornare l’indicatore all’attuale stato patrimoniale e reddituale. Quest’ultimo può essere richiesto solamente nel caso in cui si siano registrate pesanti perdite.

Entrando nei dettagli, come riportato sul sito del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, le famiglie che possiedono un ISEE ordinario possono richiedere l’ISEE corrente nel caso in cui si verifichi

“in maniera alternativa:

  • una variazione della situazione lavorativa ovvero un’interruzione dei trattamenti previdenziali, assistenziali e indennitari non rientranti nel reddito complessivo (dichiarato ai fini IRPEF) per uno o più componenti il nucleo familiare;

  • una variazione della situazione reddituale complessiva del nucleo familiare superiore al 25% rispetto alla situazione reddituale individuata nell’ISEE calcolato ordinariamente.

[…] L’Indicatore reddituale è calcolato sui redditi e trattamenti percepiti dal nucleo familiare negli ultimi dodici mesi. Solo nel caso di componente per il quale si è verificata un’interruzione dei trattamenti ovvero di lavoratore dipendente a tempo indeterminato per cui sia intervenuta una risoluzione del rapporto di lavoro o una sospensione dell’attività lavorativa o una riduzione della stessa è possibile, in alternativa, indicare i redditi ed i trattamenti percepiti negli ultimi due mesi, come base di calcolo del reddito annuale”.

Veronica Caliandro

In InvestireOggi.it dal 2022 si occupa di articoli e approfondimenti nella sezione Fisco. E’ Giornalista pubblicista.
Laureata in Economia Aziendale, collabora con numerose riviste anche su argomenti di economia e attualità. Ha lavorato nel settore del marketing e della comunicazione diretta, svolgendo anche attività di tutoraggio.

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