Il 31 dicembre 2020 è terminato il regime di tutela e molte aziende non hanno ancora scelto un nuovo operatore. Il problema è che il prezzo unico nazionale della luce e del gas è salito e i rincari potrebbero continuare. In ogni caso chi non è ancora passato al mercato libero è entrato in automatico nel regime detto a tutele graduali. Ma che significa?
Regime a tutele graduali per le aziende: che significa?
Le aziende che dopo il 31 dicembre 2020 non hanno ancora scelto un operatore sono entrate nel regime a tutele graduali.
Sembra quindi tutto tranquillo ma c’è un problema ovvero le tariffe. Da un’indagine di Selectra (il comparatore di luce, gas ed internet), infatti, emerge che il costo dell’energia è aumentato del 20% a gennaio. Secondo le previsioni di Althesys (società con competenze di eccellenza nei settori dell’ambiente, energia, etc), poi, i costi aumenteranno ancora. Il prezzo unico nazionale dell’energia potrebbe infatti salire da 70 ad 80 centesimi/Kwh per poi scendere di nuovo già da marzo.
La convenienza del mercato libero per le aziende
Le aziende che sono entrate già nel mercato libero a gennaio pagano circa il 10% in meno rispetto al regime di tutele graduali per le tariffe orarie ed il 6% in meno per le tariffe monorarie. La domanda che nasce spontanea è quindi il perché di questa differenza dato che il prezzo unico nazionale determina le tariffe sia del mercato tutelato che libero. La risposta è la maggiore libertà di scelta del mercato libero che a breve diventerà obbligatorio anche per le famiglie e le piccole imprese.
Per proteggersi dai rincari di febbraio che potrebbero essere di circa il 14% in F0 rispetto a gennaio e di quelli a venire il suggerimento sarà quello di prestare la massima attenzione ai costi variabili che potrebbero convenire solo in caso di promozioni o di sconti.