Chi andrà in pensione nel 2025? Ecco tutte le possibilità per anno di nascita

Come potranno andare in pensione i lavoratori nel 2025 e cosa cambia in base all'anno di nascita dei contribuenti.
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4 mesi fa
3 minuti di lettura
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Oggi esiste solo una certezza per quanto riguarda la pensione nel 2025. Parliamo di pensioni ordinarie naturalmente, perché per le misure in deroga le certezze mancano, visto che si attendono novità con la legge di Bilancio. Le misure ordinarie dovrebbero rimanere le stesse nel 2025 e con gli stessi requisiti. Anche se va detto che pure la pensione di vecchiaia probabilmente verrà modificata rispetto a oggi.

Anche se siamo ancora nel campo delle ipotesi, c’è chi vorrebbe inasprire il requisito contributivo di 5 anni.

Però, al momento, sono proprio le misure ordinarie a dare maggiori certezze di pensionamento per quanti aspirano a lasciare il lavoro nel 2025.

Chi andrà in pensione nel 2025? Ecco tutte le possibilità per anno di nascita

Nel 2025 dovrebbero poter lasciare il lavoro i nati nel 1958, perché sono coloro che compiranno 67 anni di età tra il primo gennaio 2025 e il 31 dicembre 2025, ma solo se completeranno i 20 anni di contribuzione minima. Usiamo il condizionale solo perché, come detto in premessa, c’è una proposta che punta a portare da 20 a 25 anni la carriera minima prevista per le pensioni di vecchiaia ordinarie.

Al momento, però, ciò che si sa è che almeno fino al 2026 le pensioni di vecchiaia dovrebbero avere i requisiti congelati a quelli di oggi, cioè i già citati 67 anni di età e 20 anni di contributi. Resta il fatto che 67 anni dovrebbero essere sufficienti per la pensione di vecchiaia.

Per i nati nel 1961 pensione anticipata contributiva nel 2025, ma a determinate condizioni

Anche diversi nati nel 1961 potrebbero avere discrete possibilità di pensionamento, e anche in questo caso, con 20 anni di contributi. Infatti, per chi compie 64 anni di età c’è la possibilità nel 2025 di andare in pensione con il sistema contributivo con solo 20 anni di contributi, purché il primo versamento sia successivo al 31 dicembre 1995. E parliamo di versamenti a qualsiasi titolo, quindi anche volontari, figurativi o da riscatto.

Serve però anche che l’importo della pensione non sia inferiore a un limite prefissato, una soglia variabile in base al numero di figli avuti.

Infatti, per le donne con due o più figli, l’uscita nel 2025 sarà ammessa a condizione che la pensione liquidata sia pari o superiore a 2,6 volte l’assegno sociale. Un limite che non può essere ancora quantificato, visto che oggi l’assegno sociale è pari a 534,41 euro al mese, mentre nel 2025 non si sa ancora. Per le donne con un solo figlio, invece, nel 2025 la pensione anticipata contributiva si centrerà a fronte di una prestazione liquidata superiore o uguale a 2,8 volte l’assegno sociale.

Per tutti gli altri, quindi per donne senza figli o per gli uomini, servirà un trattamento non inferiore a 3 volte l’assegno sociale.

Pensioni anche per i più giovani, ma solo con carriere lunghe e durature

Abbiamo detto delle possibilità di pensione nel 2025 per i nati nel 1961 e nel 1958. Questo non vuole dire che per chi è nato in anni diversi non ci siano altre soluzioni, e sempre ordinarie. Per esempio, con 66 anni di età e 20 anni di contributi, quindi per alcuni nati nel 1959, la pensione può sopraggiungere nel 2025.

Il perimetro è quello delle donne con almeno tre figli avuti. Perché queste lavoratrici possono pensionarsi con uno sconto di 4 mesi per ogni figlio avuto rispetto all’età della pensione di vecchiaia ordinaria. Per lo stesso meccanismo, sempre le donne con tre o più figli possono andare in pensione a 63 anni.

Quindi, chi è nata nel 1962, ma sempre se oltre ai 20 anni di contributi minimi, di cui il primo non antecedente il primo gennaio 1996, raggiunge una pensione pari ad almeno 2,6 volte l’assegno sociale.

Nessun vincolo di età, ecco la quiescenza anticipata ordinaria

Per i nati fino al 1965 o 1966 che hanno maturato una carriera contributiva di oltre 40 anni, nel 2025 si potrà andare in pensione sempre con le anticipate ordinarie.

Basta aver iniziato a lavorare molto presto, perché per gli uomini servono 42,10 anni di versamenti e 41,10 anni servono per le donne.

Come evidenza vuole, serve aver iniziato a lavorare molto presto. E soprattutto, servono carriere continue e senza grandi interruzioni. Però bisogna anche rispettare il vincolo dei 35 anni di contributi effettivi. Perché dei 42,10 o 41,10 anni di contributi che servono rispettivamente per gli uomini o per le donne, 35 devono essere effettivi. Senza considerare i figurativi da disoccupazione o da malattia.

Inoltre, va detto che per andare in pensione è necessario aspettare 3 mesi per la decorrenza del primo rateo.

Giacomo Mazzarella

In Investireoggi dal 2022 è una firma fissa nella sezione Fisco del giornale, con guide, approfondimenti e risposte ai quesiti dei lettori.
Operatore di Patronato e CAF, esperto di pensioni, lavoro e fisco.
Appassionato di scrittura unisce il lavoro nel suo studio professionale con le collaborazioni con diverse testate e siti.

1 Comment

  1. Spettabile Redazione,
    ho una domanda che mi frulla in testa da un po’ di tempo. Nel 2025 avrò 62 anni a Giugno e maturerò 40 anni di contributi a maggio. Volevo sapere: usufruisco da un paio di mesi della legge 104/92 avendo mia madre 90enne non in buone condizioni di salute, mi chiedevo se vi è qualche opzione per anticipare l’uscita lavorativa.

    In attesa di una vostra gradita risposta, porgo cordiali saluti
    Walter Poletto

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