Chi ha iniziato a lavorare prima dei 18 può andare in pensione con 38 anni di contributi o deve aspettare Quota 41?

In epoca passata molti hanno iniziato a lavorare prima dei 18 anni di età. E’ possibile per loro, oggi, andare in pensione con 38 anni di contributi?
2 anni fa
1 minuto di lettura
pensione 2024
Foto © Licenza Creative Commons

Per chi ha iniziato a lavorare prima dei 18 anni, c’è possibilità di pensione con 38 anni di contributi senza dover necessariamente aspettare l’eventuale Quota 41 (sempre che ci sarà con la riforma pensioni).

Ad ogni modo c’è, comunque, possibilità di pensione (con un età anagrafica abbastanza bassa) per chi si è immesso nel mondo del lavoro prima del compimento della maggiore età.

Vediamo, quali sono le strade percorribili.

Quota 102 non per tutti

Oggi una forma di pensionamento anticipato è Quota 102. E’ il sistema pensionistico che permette di uscire dal modo del lavoro con 38 anni di contributi e 64 anni di età.

Quota 102 è in vigore per il solo anno 2022. Quindi, chi ha iniziato a lavorare prima del compimento dei 18 anni di età (molto giovane), può decidere di andarsene in pensione, se entro il 31 dicembre 2022:

  • compie 64 anni di età
  • e matura 38 anni di contributi.

Si tenga presente che si tratta di una facoltà. Il soggetto può decidere di non godere di Quota 102 e, pertanto, di continuare a lavorare. Allo stesso tempo è un diritto “cristallizzato”, nel senso che se nel 2022 i citati requisiti sono maturati, egli potrebbe decidere di andarsene in pensione anche, ad esempio, nel 2024 sfruttando Quota 102.

Pensione anche prima dei 60 anni

Altra strada percorribile per andare via dal mondo lavorativo per coloro che hanno iniziato a lavorare in età giovane (prima dei 18 anni) è l’ordinaria pensione anticipata. Ossia, il pensionamento, indipendentemente dall’età anagrafica, con

  • 42 anni e 10 mesi di contributi per gli uomini
  • 41 anni e 10 mesi di contributi per le donne
  • 41 anni di contributi per alcune categorie di soggetti, ossia disoccupati, invalidi civili, caregiver e lavoratori addetti a mansioni gravose.

Ne consegue, ad esempio, che può andare in pensione, oggi, a 59 anni di età, chi ha iniziato a lavorare a 16 anni (se uomo) o 17 anni (se donna). Stessa cosa dicasi, se nel 2023, il legislatore decidesse di introdurre per tutti Quota 41 (pensione con 41 anni di contributi a prescindere dall’età).

Pasquale Pirone

Dottore Commercialista abilitato approda nel 2020 nella redazione di InvestireOggi.it, per la sezione Fisco. E’ giornalista iscritto all’ODG della Campania.
In qualità di redattore coltiva, grazie allo studio e al continuo aggiornamento, la sua passione per la materia fiscale e la scrittura facendone la sua principale attività lavorativa.
Dottore Commercialista abilitato e Consulente per privati e aziende in campo fiscale, ha curato per anni approfondimenti e articoli sulle tematiche fiscali per riviste specializzate del settore.

Lascia un commento

Your email address will not be published.

Bonus 700 euro ai clienti Poste, cosa c'è di vero e quale requisito è richiesto
Articolo precedente

Poste Italiane assume laureati come consulenti finanziari. Come candidarsi

Pensione più facile nel 2025 (3 anni prima), ecco perché la manovra finanziaria agevola la pensione di vecchiaia
Articolo seguente

Una riforma pensioni che aiuta anche chi inizia a lavorare: come funziona la proposta quota 104