“Certe cose formano una cornice entro la quale ogni passione deve vivere, se non si vuole che diventi fonte di sofferenza. Tali cose sono la salute, il possesso delle proprie facoltà, un reddito sufficiente per garantirsi il necessario, e i più essenziali doveri sociali, quali quelli verso la moglie e i figli“, affermava Bertrand Russell. Parole che ben evidenziano quali sono i valori cardine di ogni società, ovvero la famiglia, il benessere psico – fisico e i soldi necessari a garantire il minimo indispensabile per sé e i propri cari.
Non sempre purtroppo si riesce a conciliare tutti questi elementi. In particolare, causa crisi economica in corso, sempre più persone non riescono ad arrivare alla fine del mese. In tale ambito, pertanto, a rivestire un ruolo importante sono i vari aiuti economici messi in campo dal governo, come ad esempio il reddito di cittadinanza. Proprio il sussidio targato Movimento 5 Stelle non sarà più ad appannaggio di molti percettori. Ecco cosa c’è da aspettarsi.
Legge di Bilancio 2023: come cambia il sussidio
Il reddito di cittadinanza è finito fin dal suo debutto al centro delle critiche perché in molti ritengono che tale sussidio scoraggi la ricerca di lavoro. Un punto di vista condiviso anche dal governo Meloni che vuole abolire tale incentivo. Stando a quanto si evince dal sito del Ministero dell’Economia e delle Finanze, infatti, il Disegno di Legge di Bilancio approvato dal Consiglio dei Ministri prevede un periodo transitorio verso l’abolizione del reddito di cittadinanza.
Entrando nei dettagli, a partire da gennaio 2023 tale sussidio consisterà in massimo otto mensilità ai cosiddetti occupabili. Ovvero le persone con un’età compresa tra 18 e 59 anni che sono in grado di lavorare. Fanno eccezione solamente i nuclei famigliari con disabili, minori e persone over 60, che potranno percepire il reddito di cittadinanza per tutti i 12 mesi.
Chi ha meno di 40 anni perde il reddito di cittadinanza con la riforma?
La Legge di Bilancio, comunque, è ancora oggetto di modifiche. Per questo motivo non si esclude la possibilità che entro la fine dell’anno ci sarà un’ulteriore stretta per il reddito di cittadinanza. In particolare si fa sempre più largo l’ipotesi che si decida di togliere tale sussidio a coloro che hanno meno di 40 anni. Questo, infatti, è quanto proposto da Italia Viva di Matteo Renzi con un emendamento.
Come riportato da La Repubblica, invece, Maurizio Lupi, leader di Noi Moderati, avrebbe proposto di ridurre da otto mesi a sette mesi il periodo di erogazione del sussidio nel corso del 2023. In questo modo si risparmierebbero quasi 200 milioni di euro da poter investire in altre misure. Tra queste, ad esempio, l’aumento dell’importo delle pensioni minime. Un’idea che sembra aver trovato il parere positivo di Fratelli d’Italia, Forza Italia e Lega. Al momento, comunque, si tratta solo di ipotesi. Non resta che attendere le prossime mosse del governo per vedere se verranno applicati o meno ulteriori tagli al reddito di cittadinanza.