Dopo l’inasprimento del sistema sanzionatorio per il rilascio di false asseverazioni in ambito bonus edilizi (ed in particolare nel superbonus 110), molti professionisti, prima di rilasciare la certificazione richiesta, analizzano ancor più dettagliatamente la situazione in cui sono chiamati ad operare.
Il rischio, infatti, è alto. C’è la reclusione fino a 5 anni.
Bonus 110 e non solo: pesanti sanzioni per falsa asseverazione
Se da un lato il legislatore, in ambito bonus casa, ha sbloccato nuovamente la possibilità di cessione credito successive alla prima (anche se con dei paletti) dall’altro lato, al fine di continuare con il contrasto alle frodi fiscali, ha ancora di più irrobustito le pesanti sanzioni che potranno essere comminate ai professionisti che rilasceranno false asseverazioni.
Prevista, in questi casi, infatti:
- reclusione da 2 a 5 anni
- e una multa da 50.000 euro a 100.000 euro.
Ci riferiamo ai tecnici abilitati per il rilascio dell’asseverazione richiesta nel bonus 110 e altri bonus per lavori sulla casa. Nel mirino di queste sanzioni ci sono, in dettaglio, la congruità delle spese, l’omissione di informazioni rilevanti sui requisiti tecnici del progetto o sulla sua effettiva realizzazione.
Le sanzioni per il falso visto conformità
La cosa, invece, non interessa gli intermediari fiscali (commercialisti, consulenti del lavoro, ecc.) chiamati al rilascio del visto di conformità. Questi, tuttavia, in caso di falso visto rischiano la denuncia per “dichiarazione fraudolenta” punibile con la reclusione da 1 anno e sei mesi a 6 anni.
A ciò si aggiunge la falsa fatturazione per il consulente che comunica all’Agenzia delle Entrate cessioni di credito fittizie. In questi casi la pena è 4 anni a 8 anni di reclusione.
Reclusione fino a un anno e la multa da 51 euro a 516 euro, anche in caso di rilascio di un falso APE (attestato prestazione energetica).
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