Essere proprietari di una o più case può rappresentare una notevole fonte di sicurezza e stabilità personale e finanziaria. In un mondo in cui l’incertezza economica spesso preoccupa molti, possedere abitazioni offre non solo rifugio sicuro ma anche un investimento significativo nel lungo termine. Una casa non è solo quattro mura e un tetto; è un luogo dove si creano ricordi, si cresce in famiglia e si trova conforto al termine di ogni giornata.
Dal punto di vista finanziario, essere proprietari dell’abitazione elimina la variabile degli affitti che possono aumentare nel tempo, garantendo una maggiore prevedibilità nelle spese mensili.
Tuttavia, possedere una sola casa o più case comporta responsabilità differenti. E tra queste responsabilità anche quelle verso il fisco. Possedere casa, significa, infatti anche obbligo di pagare imposte, come IMU e TARI. E possedere una sola casa invece che più di una, può avere benefici anche da questo punto di vista.
Il tributo per la casa in cui si abita
Chi è proprietario solo della casa in cui abita, in linea generale non deve pagare l’IMU. Tuttavia, ciò non sempre è vero.
La casa in cui il proprietario abita abitualmente rappresenta la c.d. abitazione principale. Ai fini IMU, in particolare, per tale si intende la casa in cui si ha contemporaneamente “residenza e dimora abituale”.
E sull’abitazione principale, la legge sull’IMU (commi da 738 a 783 legge bilancio 2020) fissa esenzione.
Ciò, tuttavia, solo laddove l’immobile è classificato come categoria catastale NON di lusso. Tali sono le categorie catastali: A/2, A/3, A/4, A/5, A/6, A/7.
L’esenzione, in tal caso, si applica anche alle pertinenze, nel limite massimo di tre (ciascuna appartenente a categoria catastale C/2, C/6 e C/7).
Non c’è, invece, esenzione IMU abitazione principale di lusso (categoria catastale A/1, A/8 e A/9). In tal caso tuttavia, si applica aliquota di calcolo agevolata e detrazione di 200 euro. Stesse agevolazioni anche alle pertinenze, nel limite massimo di tre (ciascuna appartenente a categoria catastale C/2, C/6 e C/7).
L’IMU per chi possiede una sola casa
In applicazione di quanto illustrato, dunque, per chi risulta proprietario di una sola casa e tale casa è anche quella in cui risiede e dimora:
- non deve pagare IMU, se l’abitazione è di categoria catastale rientrate in una tra A/2, A/3, A/4, A/5, A/6, A/7 (c.d. categorie NON di lusso);
- deve pagare IMU (con aliquota agevolata e detrazione 200 euro), se l’abitazione è di categoria catastale rientrate in una tra A/1, A/8 e A/9 (c.d. categorie di lusso).
Se la casa è NON di lusso, non deve pagare l’IMU nemmeno sulle pertinenze, nel limite massimo di tre, ciascuna appartenente a categoria catastale C/2, C/6 e C/7. Se l’abitazione è di lusso, deve pagare l’IMU con agevolazioni anche sulle pertinenze. In quest’ultimo caso le agevolazioni si applicano, comunque, sulle pertinenze nel limite massimo di tre, ciascuna appartenente a categoria catastale C/2, C/6 e C/7.
Ricordiamo anche che chi vive in affitto e non ha altri immobili di proprietà, nemmeno deve pagare l’IMU. Ciò, in quanto, l’IMU è un tributo che non paga l’inquilino ma il proprietario.
Riassumendo…
- i proprietari di un’unica casa non di lusso (categorie A/2-A/7) non pagano IMU, se in detta vivono abitualmente
- sulle abitazioni principali di lusso (categorie A/1, A/8, A/9) si paga IMU con agevolazioni e detrazione.
- le pertinenze di abitazioni principali non di lusso sono esenti da IMU fino a tre (categorie C/2, C/6, C/7)
- le pertinenze di abitazioni principali di lusso sono soggette ad IMU con agevolazioni (nel limite di tre).
- gli inquilini non pagano IMU, il tributo è a carico del proprietario.