Il canone RAI è a tutti gli effetti una tassa. Il tributo colpisce il possesso del televisore. Chi non lo paga, dunque, è considerato un evasore verso il fisco.
Come tutte le tasse, i controlli interessano anche gli arretrati. Diciamo subito, quindi, che chi non ha mai pagato il canone e poi cambia casa non è immune da sanzioni per tutti gli anni in cui non ha pagato la tassa quando era nella vecchia abitazione.
Ma fino a quando l’Agenzia delle Entrate può controllare? Quando si prescrive il canone RAI non pagato?
Quando si può non pagare il canone RAI
Come detto, il canone RAI colpisce il possesso della TV.
Il pagamento (90 euro all’anno) avviene con addebito diretto sulla bolletta della luce. In dettaglio, l’addebito è:
- in 10 rate mensili da 9 euro ciascuno (da gennaio a ottobre) se il fornitore dell’utenza elettrica ha fatturazione mensile
- oppure in rate bimestrali da 18 euro ciascuna se il fornitore ha fatturazione bimestrale.
C’è solo un modo per sottrarsi all’addebito. E’ quello di inviare all’Agenzia delle Entrate, una dichiarazione sostitutiva, in cui si indica, sotto la propria responsabilità, che in famiglia non ci sono TV.
Quanto tempo per i controlli del fisco
Chi non è in regola con la tassa RAI rischia una sanzione fino a 6 volte l’importo del canone stesso. Ciò si traduce in una maximulta canone RAI fino a 540 euro (oltra a dover versare il canone non pagato)
Competente ad effettuare controlli ed accertamenti è l’Agenzia delle Entrate. Il canone RAI si prescrive in 10 anni. Pertanto, sugli arretrati non si può stare tranquilli per questo arco di tempo.
Ne consegue che, ad esempio, il canone RAI di competenza dell’anno d’imposta 2022 si prescrive il 31 dicembre 2032.
In conclusione, sugli arretrati del canone RAI non pagato è difficile dormire sonni tranquilli. L’Amministrazione finanziaria ha tempo e strumenti per scovare gli evasori.