Buongiorno Sig. Alessandra, la mia domanda e una io lavoro in regola ma potrei fare forse domanda per la carta di cittadinanza comunque o no? Grazie e buona giornata.
Abbiamo deciso di rispondere con un articolo a questo quesito perché ci dà modo di fare chiarezza su un aspetto base sul quale però c’è ancora confusione. L’erogazione del reddito di cittadinanza viene spesso associata mentalmente ad un aiuto per le persone disoccupate. Non sempre però quest’associazione è così immediata. Vero è che della platea di beneficiari la maggior parte delle persone sono senza lavoro (e saranno convocate ora per la cd fase 2 del reddito di cittadinanza) ma la legge non proibisce ad uno dei componenti del nucleo familiare di lavorare.
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E’ fondamentale, però, che ogni attività di lavoro sia prontamente comunicata al momento della domanda del reddito di cittadinanza (quadro E) o segnalando la variazione del reddito se si viene assunti mentre già si percepisce il sussidio (mediante il modello “Rdc/Pdc – Com Esteso” entro trenta giorni dall’assunzione). Avere o trovare un lavoro non fa decadere automaticamente dal diritto a ricevere il reddito di cittadinanza a patto che non si superino i requisiti economici previsti dalla legge (9360 euro annui). Ai fini del calcolo per il diritto al reddito di cittadinanza il reddito da lavoro dipendente non viene conteggiato completamente, ma per l’80% dell’importo. I redditi correlati ad attività socialmente utili, tirocini, servizio civile, o anche contratto di prestazione occasionale e libretto di famiglia non vanno dichiarati.
E’ spiegato chiaramente nella circolare INPS n. 43 3029 il reddito e la pensione di cittadinanza “sono compatibili con lo svolgimento di attività lavorativa da parte di uno o più componenti il nucleo familiare, fatto salvo il mantenimento dei requisiti previsti” .
A volte lavorando magari part time la soglia dei 9360 euro l’anno si supera per poche decine di euro e la tentazione potrebbe essere quella di non denunciare l’attività lavorativa. Attenzione perché le sanzioni per chi lavora in nero e percepisce il reddito di cittadinanza sono molto severe.
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Per quanto riguarda, infine, l’avvio di attività di impresa o lavoro autonomo, la normativa stabilisce che per le prime due mensilità non ci saranno variazioni sul diritto al reddito di cittadinanza. Questo vuole essere un incentivo a mettersi in proprio.