Sei un lavoratore dipendente e nel mese di luglio o agosto hai ricevuto il bonus 200 euro? Bene, in alcuni casi potresti essere tenuto a restituirlo. Infatti, l’INPS ha avviato una serie di controlli su chi ha certificato con l’apposita autodichiarazione al datore di lavoro di avere i requisiti per ottenere il bonus. In particolare, se hai fatto il furbetto, attestando falsi requisiti o hai presentato l’autodichiarazione a più datori di lavoro (si pensi ai lavoratori che hanno due contratti part-time) devi restituire il bonus.
Non si deve invece preoccupare chi ha attestato il possesso dei requisiti in base alle sue reali condizioni reddituali e di impiego.
Detto ciò, quali sono le conseguenze per chi ha preso il bonus 200 euro senza averne diritto oppure lo ha preso due volte?
Ecco la risposta.
Il bonus 200 euro
Il bonus 200 euro è stato introdotto dal Governo con il DL 50/2022, decreto Aiuti, in favore di lavoratori e pensionati.
In particolare, hanno ricevuto il bonus 200 euro:
- pensionati;
- lavoratori dipendenti;
- lavoratori autonomi;
- i lavoratori domestici con uno o più rapporti di lavoro in essere alla data di entrata in vigore del “decreto Aiuti”;
chi, per il mese di giugno 2022, ha percepito la Naspi o la DISCOLL;
ecc.
Grazie al DL 115/2022, decreto Aiuti-bis, prenderanno il bonus 200 euro anche i lavoratori inizialmente esclusi perchè non rispettavano il requisito dell’esonero contributivo nonchè i collaboratori sportivi.
Per prendere il bonus, i lavoratori dipendenti hanno dovuto presentare un’autodichiarazione al proprio datore di lavoro con la quale attestare il possesso dei requisiti previsti dalla norma.
Bonus 200 euro. Chi deve restituirlo?
In premessa ci siamo chiesti se chi ha preso il bonus 200 euro può stare tranquillo.
Ebbene, chi ha fatto il furbetto, attestando falsi requisiti o ha presentato l’autodichiarazione a più datori di lavoro (si pensi ai lavoratori che hanno due contratti part-time) deve restituire il bonus.
Infatti, l’INPS nella circolare n° 73/2022, ha specificato che:
Nell’ipotesi in cui dovesse risultare, per il medesimo lavoratore dipendente, che più datori di lavoro abbiano compensato su UniEmens la predetta indennità di 200 euro, l’Istituto comunicherà a ciascun datore di lavoro interessato la quota parte dell’indebita compensazione effettuata, per la restituzione all’Istituto e il recupero verso il dipendente, secondo le istruzioni che verranno fornite con successivo messaggio. Si precisa, al riguardo, che l’importo indebitamente riconosciuto al lavoratore, ai fini del recupero, sarà suddiviso in parti uguali tra i diversi datori di lavoro che avranno conguagliato la predetta indennità, per il medesimo lavoratore, e che, conseguentemente, saranno tenuti alla restituzione.
Dunque, il lavoratore dovrà restituire il bonus. Non sono ancora noti quelli che potrebbero essere i risvolti penali di eventuali false dichiarazioni. A ogni modo, l’INPS, a breve, potrebbe fornire nuove istruzioni anche sull’eventuale applicazione delle sanzioni di cui al DPR 445/2000.