Chi sono gli occupabili: spieghiamo bene la categoria che perde il reddito di cittadinanza con la riforma Meloni

Chi sono gli occupabili che presto potrebbero dire addio al reddito di cittadinanza? cerchiamo di fare un po’ di chiarezza.
2 anni fa
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Reddito di cittadinanza: è obbligatoria la dichiarazione dei redditi?

Come ormai sappiamo, il reddito di cittadinanza sarà cancellato o profondamente modificato già dalla prossima Legge di Bilancio, ossia entro la fine di questo anno.
In campagna elettorale la leader del centro destra e neopresidente del Consiglio dei ministri, Giorgia Meloni, si è sempre detta contraria a questo Istituto, tanto da averlo definito “metadone di stato”.
Per la Meloni, il reddito di cittadinanza non creerebbe occupazione e, anzi, ne sarebbe un vero e proprio ostacolo. È probabile, dunque, che sarà presto sostituito con un’altra misura di welfare: il reddito di solidarietà.

Si tratta di un sussidio precluso ad alcuni attuali percettori del beneficio: gli “occupabili”. Potranno continuare a percepire il sussidio (forse anche in misura maggiore) gli anziani senza un lavoro e i nuclei familiari con disabili o minori a carico. Ci si chiede, a questo punto, quali e quanti soggetti dovranno presto dire addio al reddito di cittadinanza.

Costi alti e assegno troppo basso, la Meloni taglia il sussidio ad alcune categorie di attuali percettori

Una cosa è certa, il reddito di cittadinanza sarà presto modificato drasticamente. Il problema è che, a oggi, non è ancora chiaro quale sarà il suo futuro, anche perché le principali forze di maggioranza sembrerebbero avere idee diverse.
Il neo Ministro delle infrastrutture e della mobilità sostenibili, Matteo Salvini, ha da sempre detto di non voler eliminare il reddito di cittadinanza, nemmeno per i giovani senza un lavoro. Salvini ha spiegato che vorrebbe inserire una norma che preveda la decadenza dal sussidio già alla prima proposta di lavoro rifiutata. Oltre a questo, di recente ha anche dichiarato di voler sospendere il reddito di cittadinanza per sei mesi alle persone che possono lavorare e che percepiscono la misura da 18 mesi, allo scopo di finanziare “quota 41 magari da 61-62 anni”.
Per il leader della Lega, un’operazione del genere consentirebbe di risparmiare poco più di un miliardo di euro, somma sufficiente per finanziare un adeguato istituto per il pensionamento anticipato.


Salvini, a ogni modo, ha parlato soltanto di una sospensione e non di modifica strutturale del reddito di cittadinanza. Sotto questo punto di vista, i piani della Meloni sono ben altri.
La Meloni, infatti, vorrebbe sostituire il reddito di cittadina con un altro strumento di welfare, ritenuto più efficiente: il reddito di solidarietà. Quest’ultimo consiste in un sussidio a favore dei fragili, ossia:

  • anziani senza un lavoro;
  • nuclei familiari con minori a carico;
  • nuclei familiari con disabili.

Nessun beneficio sarà invece previsto per i giovani in grado di lavorare. Stiamo parlando dei cosiddetti “occupabili”, ossia di quei percettori del sussidio che hanno firmato un “patto per il lavoro”. Vediamo meglio di chi si tratta.

Chi sono gli occupabili che presto potrebbero dire addio per sempre al reddito di cittadinanza?

Ignazio La Russa, esponente di spicco di Fratelli d’Italia e neo presidente del Senato, ha spiegato che “non ci sarà più alcun sussidio per i truffatori del reddito di cittadinanza e per i giovani senza un lavoro” che, secondo lui, rappresenterebbero circa il 50 per cento degli attuali percettori.
Secondo i dati pubblicati di recente dall’Anpal (Agenzia nazionale delle politiche attive per il lavoro), su un totale di 2,3 milioni di italiani coinvolti nel Reddito di Cittadinanza, solamente 660.602 potrebbero lavorare e quindi perdere il sussidio.
Il problema però è un altro: secondo l’associazione dei Navigator, si tratta per lo più di soggetti difficilmente occupabili:

“Formalmente, ha spiegato l’associazione, possono anche essere occupabili, il punto è che sono poco appetibili per le aziende, interessate a profili già formati e già pronti a lavorare. Spesso prima di poter parlare di un lavoro bisogna capire se il beneficiario del sussidio è davvero pronto, persino se è in grado di fare un colloquio o di seguire con profitto un corso”.

Una possibile soluzione potrebbe essere quella di incentivare le aziende offrendo loro dei bonus o sgravi fiscali e contributivi per l’assunzione di questi soggetti.
Oltre a questo, dovrebbe anche essere proposto loro un percorso di formazione e di inserimento graduale nel mondo del lavoro.
Con la prossima Legge di Bilancio il Governo dovrebbe finalmente chiarire tutti gli interrogativi sul futuro del reddito di cittadinanza. Ovviamente, vi terremo aggiornati sulle modifiche che il Governo intenderà apportare a questo Istituto.