Chiamata a carico del destinatario, ora basta, non si può più fare

Stop alla chiamata a carico del destinatario, i tre big Vodafone, Tim e WindTre la eliminano.
4 anni fa
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Se siete sempre stati degli scrocconi che hanno per anni chiamato con addebito al destinatario, beh… ora la pacchia è finita. Vodafone Tim e WindTre dicono stop.

Addebito al destinatario, ciaone

Niente più telefonate con addebito al destinatario, per anni i tre colossi della telefonia mobile hanno permesso questa possibilità, seppur con nomi diversi, ad esempio si poteva chiamare PensaciTu, oppure For Me. Quale che fosse il nome, comunque, la soluzione proposta era la medesima, si poteva effettuare la chiamata verso un numero qualsiasi e scegliere la funzione che permetteva di addebitare la chiamata al ricevente, cioè il destinatario della telefonata.

Cosa è successo ora? E’ successo ce tale pratica non è più possibile, da questo stesso mese di settembre i tre colossi succitati hanno detto insieme no ed hanno deciso di eliminare questa opzione. Ma come mai questa scelta? Diciamo che oggi i piani tariffari prevedono tutti minuti voce illimitati, quindi non riuscire ad effettuare una telefonata per credito indisponibile è praticamente impossibile.

Eccezioni si presentavano sicuramente negli scorsi anni, quando ad esempio un giovane cercava di chiamare il genitore e gli addebitava il costo della chiamata non avendo credito sufficiente. Oggi, come dicevamo, questa è una situazione praticamente irrealizzabile. Chi voleva ancora sfruttare questa situazione era semplicemente qualcuno che non aveva proprio intenzione di ricaricare il telefonino. Iliad, ad esempio, non ha mai inserito questa funzione tra le sue offerte.

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Daniele Magliuolo

Redattore di InvestireOggi.it dal 2017 nella sezione News, si occupa di redazione articoli per il web sin dal 2010.
Tra le sue passioni si annoverano cinema, filosofia, musica, letteratura, fumetti e altro ancora. La scrittura è una di queste, e si dichiara felice di averla trasformata in un vero e proprio lavoro.
Nell'era degli algoritmi che archiviano il nostro sentire al fine di rinchiuderci in un enorme echo chamber, pone al centro di ogni suo articolo la riflessione umana, elemento distintivo che nessuna tecnologia, si spera, potrà mai replicare.

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