Chiesa fuori rosa, la Juventus spera nella plusvalenza e teme l’imbroglio

Federico Chiesa si allena a parte alla Continassa, per lui nessun futuro nella Juventus di Thiago Motta. C'entrano le plusvalenze.
3 mesi fa
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Chiesa fuori rosa nella Juventus di Thiago Motta
Chiesa fuori rosa nella Juventus di Thiago Motta © Licenza Creative Commons

Non c’è spazio per Federico Chiesa nella Juventus di Thiago Motta. L’ex viola avrà accesso alla Continassa per seguire o gli allenamenti individuali o insieme agli altri fuori rosa. Finisce così la storia d’amore tra la società bianconera e il ventiseienne (27 ad ottobre), iniziata in pieno Covid nell’autunno del 2020. Motivi tecnici sarebbero dietro alla decisione della dirigenza di mandare via l’attaccante con una stagione di anticipo rispetto alla scadenza del contratto di giugno 2025. In verità, più che altro è finita la fiducia nei suoi confronti.

Accordo in tasca con l’Inter?

Nei giorni scorsi, quando la Juventus aveva fatto circolare la voce sulla possibile cessione di Chiesa, questi ha reagito pretendendo di restare in rosa fino a tutta la prossima stagione 2024/2025. Negli ambienti bianconeri è iniziata a farsi strada l’ipotesi che il giovane abbia già un accordo in tasca con qualche altra società per essere ingaggiato a parametro zero tra un anno. E le indiscrezioni porterebbero proprio all’arci-avversaria di sempre: l’Inter!

Che Beppe Marotta stia cercando di fregare il suo ex datore di lavoro? Se così, i bianconeri non beccherebbero un solo euro e Chiesa avrebbe maggiori margini per chiedere ai nerazzurri o chicchessia uno stipendio più alto dei 5 milioni netti all’anno incassati ad oggi. Ricostruzioni veritiere o fantasiose che siano, la Juventus non può permettersi sprechi di denaro. Anche perché il bilancio al 30 giugno scorso dovrebbe essersi chiuso con una maxi-perdita compresa tra 180 e 200 milioni, in forte crescita dal rosso di 110,5 milioni della stagione precedente. Complice la mancata disputazione della Champions League, i ricavi potrebbero essere scesi sotto quota 400 milioni.

Juventus a caccia di plusvalenza

Chiesa arrivò alla Juventus nell’ottobre di quattro anni fa con un prestito di 10 milioni fino al 30 giugno 2022, al termine del quale venne siglata l’acquisizione a titolo definitivo per 40 milioni più bonus di 10 milioni nel caso fossero stati raggiunti determinati obiettivi.

Tra infortuni e qualche stagione maledettamente sfortunata, la stella campione d’Europa non ha mai brillato più di tanto. Ed ecco che alla fine è prevalso il freddo calcolo: tenere in rosa per un altro anno un giocatore probabilmente non indispensabile o fare cassa e venderlo prima?

Dai calcoli emerge quanto segue: se fosse venduto entro fine mese, Chiesa sarebbe stato ammortizzato per circa 29 milioni. Resterebbero a bilancio 11 milioni da ammortizzare. Basterebbe venderlo a una cifra un po’ superiore per realizzare qualche plusvalenza con cui partire col piede giusto con il nuovo bilancio. Secondo Transfermarkt, l’attaccante ha ancora un valore di mercato di 35 milioni. Tuttavia, non sembra esserci alcuna fila per prenderselo, né in Italia e né all’estero. La pretesa bianconera non potrà che essere ben inferiore. Nei giorni scorsi si parlava di 25 milioni. Probabile che risulterà ancora più bassa.

Chiesa può restare, ma rischia la panchina

E se Chiesa si rifiutasse di andare altrove? Ha il contratto dalla sua, ma non essendo un giocatore a fine carriera, non gli converrebbe fare troppi capricci. Se Motta lo mettesse in panchina per tutto il prossimo anno, arriverebbe a siglare un nuovo contratto da una posizione negoziale molto indebolita. Anzi, corre il rischio che nessuno lo compri per paura che tecnicamente sia acciaccato. La soluzione onorevole sarebbe l’addio immediato. Senza fiducia non si va da nessuna parte. E i valori di mercato cambiano rapidamente. Per Chiesa occorrevano fino a 70 milioni nel 2021, anno apice per la sua carriera (fu campione d’Europa). Già oggi ne bastano la metà.

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Giuseppe Timpone

In InvestireOggi.it dal 2011 cura le sezioni Economia e Obbligazioni. Laureato in Economia Politica, parla fluentemente tedesco, inglese e francese, con evidenti vantaggi per l'accesso alle fonti di stampa estera in modo veloce e diretto. Da sempre appassionato di economia, macroeconomia e finanza ha avviato da anni contatti per lo scambio di informazioni con economisti e traders in Italia e all’estero.
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