Buongiorno mi sto trasferendo all’estero alle Canarie, leggendo le scrivo per chiedere chiarimenti sulla perdita della mia pensione d invalidità essendo amputato in ambedue le gambe, se mi tolgono la pensione d’invalidità non riesco a vivere qui quindi non prendo la residenza e niente sanità, come posso fare per non perdere la pensione d’invalidità? Grazie attendo suo supporto.
Il divieto di esportazione all’estero vale per tutte le prestazioni non subordinate al montante contributivo. Questa posizione è stata confermata anche tramite ordinanza n. 21901 della Corte di Cassazione con cui i giudici hanno ribadito l’impossibilità di esportare le erogazioni in denaro non contributive all’estero. Questo include prestazioni previdenziali (se non contributive appunto) e assistenziali. Il principio è che spettano solo nello Stato di residenza. Nell’ordinanza si richiama il principio europeo stabilito nel Regolamento CEE n. 1247 del 30 aprile 1992 il quale, all’art. 1, punto 4), che prevede che “nonostante l’articolo 10 e II titolo III, le persone alle quali il presente regolamento è applicabile beneficiano delle prestazioni speciali in denaro a carattere non contributivo di cui all’articolo 4, paragrafo 2 bis esclusivamente nel territorio dello Stato membro nel quale esse risiedono ed in base alla legislazione di tale Stato, purché tali prestazioni siano menzionate nell’allegato II bis. Tali prestazioni sono erogate a carico dell’istituzione del luogo di residenza”-.
Dobbiamo dunque rispondere al lettore confermando che la pensione di invalidità civile non è esportabile all’estero.
Alla luce di quanto visto, sono da considerarsi inesportabili all’estero:
– le pensioni sociali;
– le pensioni, gli assegni e le indennità ai mutilati ed invalidi civili;
– le pensioni e le indennità ai sordomuti;
– le pensioni e le indennità ai ciechi civili;
– l’integrazione della pensione minima;
– l’integrazione dell’assegno di invalidità;
– l’assegno sociale;
– la maggiorazione sociale.
Chi intenda trasferirsi all’estero e percepisce questi assegni, dovrà mettere in conto di perderli.
Quanto tempo si può andare all’estero senza perdere la pensione di invalidità?
Il diritto a percepire queste prestazioni, invece, non decade se il tempo di permanenza all’estero è breve. Esiste una regola precisa? Sul punto è intervenuto l’Inps con messaggio numero 20966 del 20 dicembre 2014: il limite viene individuato in sei mesi. Oltre il semestre, quindi, si presume una volontà di trasferimento. Sono esclusi i viaggi per motivi sanitari gravi da documentare (interventi chirurgici, cure specialistiche, assistenza continua necessaria da parte di un familiare residente all’estero etc).
In un primo step il beneficio viene sospeso. Dopo un anno, verificato anche il persistere dell’assenza dal territorio italiano, viene revocato. Prima della revoca, il beneficiario può presentare domanda di prestazione utilizzando il modello AP93 allegando il verbale sanitario in corso di validità. Se la domanda viene accolta, la prestazione torna ad essere erogata a partire dal mese seguente.
Che cosa rischia chi non dichiara il trasferimento all’estero per non perdere la pensione di invalidità
I controlli della Guardia di Finanza servono ad evitare che persone si trasferiscano all’estero continuando a percepire la pensione di invalidità. La cronaca degli ultimi giorni ci ha portato il caso di tre stranieri denunciati perché non avevano dichiarato di essersi trasferiti fuori dal territorio italiano per non perdere gli assegni di invalidità. In questo caso viene recuperata la somma percepita indebitamente.