Cibo scaduto a prezzo stracciato: l’idea contro l’economia dello spreco

Cibi scaduti venduti a 10 centesimi: sold out in 24 ore, la lotta allo spreco parte dall'Inghilterra.
di
7 anni fa
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La lotta allo spreco si combatte vendendo cibi scaduti a prezzi stracciati. Detta così non suona tanto bene ma l’idea di una catena di supermercati inglese, contro ogni aspettativa, ha fatto centro e in poche ore tutti i cibi sugli scaffali erano sold out. Non si parla di semplici sconti ma di cibo quasi regalato proposto a 10 centesimi riportante sulla confezione la data di scadenza già passata. L’idea è nata ed è stata messa in atto nei 125 negozi Co-op nell’East Anglia; in meno di 24 ore tutti i cibi erano già terminati.

Ma come è nata questa campagna? L’iniziativa è stata pensata per evitare gli sprechi appunto, considerando che solo in Gran Bretagna si buttano via 7,3 milioni di tonnellate di cibo perché i cittadini pensano che la data di scadenza sia fiscale mentre quando si parla della famosa dicitura “da consumarsi preferibilmente entro”, in realtà, il prodotto si può consumare entro un tempo più ampio.

Una mossa contro l’economia dello spreco

L’iniziativa dei supermercati inglesi, grazie alla campagna «Don’t be a binner, have it for dinner», in collaborazione con il governo, ha permesso ai cittadini inglesi di mangiare i cibi preferiti riducendo in ogni caso lo spreco alimentare in un mercato in cui la data di scadenza viene rispettata in maniera puntualissima. Ovvio, non tutti i prodotti si possono utilizzare dopo due settimane: tra i vari alimenti venduti a 10 centesimi nella catena inglese ci sono caffè, riso, patatine, cereali, legumi e via dicendo e non prodotti freschi come latte, uova, carne e pesce, per cui le regole in riferimento alla scadenza sono diverse.

Una mossa che comunque è piaciuta alla Waste and Resources Action Programme, l’agenzia nazionale che consiglia il governo su riciclo e rifiuti. E qui si apre la parentesi sulle differenze tra i prodotti con la dicitura “best-before” e “use by”.

Nel primo caso è la qualità del prodotto a fare da cardine, consumare un tale cibo con questa dicitura dopo la data riportata nell’etichetta non è pericoloso mentre lo è quando la confezione riporta la scritta “use by”, che indica appunto la pericolosità per la salute (latte, formaggi, carne, pesce fresco e via dicendo).

“Vendendo questi alimenti ancora perfettamente edibili possiamo risparmiarne altri 50mila ogni anno, la maggior parte dei clienti sa che sono ancora buoni da mangiare” ha detto Roger Grosvenor, co-direttore di East of England Co-op.

L’iniziativa è piaciuta e ora altre catene di supermercati inglesi copieranno l’idea entro Natale.

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