Il cibo scaduto può essere venduto: ecco quando

Una sentenza della Corte di Cassazione stabilisce che non costituisce reato la vendita di alimenti scaduti se ben conservati e non deteriorati.
8 anni fa
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Non si commette alcun reato a vendere cibo scaduto purchè in ottime condizioni e non deteriorato. E’ bene, quindi, assicurarsi sempre della data di scadenza sul retro della confezione prima di acquistare qualsiasi alimento.

La data di scadenza rappresenta il giorno entro il quale si consiglia di consumare il prodotto dal produttore e se si acquista un alimento scaduto ma in ottime condizioni e non deteriorato potrebbe diventare difficile ottenere il rimborso per quanto speso.

Alimenti scaduti: venderli non costituisce reato

A specificarlo è la sentenza della Corte di Cassazione numero 38841 dello scorso 13 settembre che, in un periodo in cui si parla tanto di sprechi alimentari, ha sdoganato la vendita degli alimenti scaduti.

La sentenza si riferisce al caso di un venditore ambulante che, pur a conoscenza della data di scadenza di alcune buste di patatine aveva continuato a venderle ai propri clienti. Ma secondo la Cassazione il superamento della data di scadenza non è indice di un alimento cattivo: un pacco di pasta, patatine fritte, biscotti possono essere mangiati anche dopo la data di scadenza se conservati in ottimo stato e non deteriorati.

Secondo la Cassazione, quindi, non risulta essere un reato vendere alimenti scaduti se in confezioni integre e conservati correttamente. Il vendere alimenti scaduti è reato quando è dimostrabile che la merce scaduta venduta ha perso le sue qualità specifiche poichè non è la data di scadenza a determinare la perdita di genuinità di un prodotto.

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