In arrivo importanti modifiche al codice della strada. Dalle multe in base al reddito alla revoca della patente passando per la targa ai monopattini elettrici.
Via la patente per chi guida in stato di ebrezza o sotto effetto di stupefacenti. E’ questa la misura pilastro che sta alla base della revisione del codice della strada italiano. Dopo 30 anni, è necessario adeguare le norme all’era moderna.
A chiedere un inasprimento delle sanzioni è il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Matteo Salvini, alla luce dei recenti dati sull’aumento degli incidenti stradali divulgati dalla Polstrada.
Verso un nuovo codice della strada
Il 2023 dovrebbe quindi essere l’anno del rinnovo delle norme sulla sicurezza stradale. Quindi di un nuovo codice della strada, vecchio ormai di 30 anni, che dia un giro di vite agli automobilisti più indisciplinati.
Secondo Salvini, il sistema sanzionatorio del codice della strada deve essere rivisto e le multe stradali commisurate al livello di reddito. Come si fa in Svizzera e anche in Finlandia, dove il trasgressore, se viola le norme con una Ferrari non può essere multato alla stregua di uno che possiede una utilitaria.
Del resto i numeri parlano chiaro. Nel 2022 gli incidenti stradali sono cresciuti del 7,1% (70.554 contro i 65.852 del 2021). Gli incidenti mortali sono stati 1.362 e le vittime 1.489 con un aumento rispettivamente del 7,8% e del 11,1%. Sono aumentati anche gli incidenti con lesioni (28.914) e le persone ferite (42.300), rispettivamente del 8,4% e del 10,6%.
Ritirate anche 30.560 patenti di guida e 40.019 carte di circolazione mentre i punti patente decurtati sono stati 2.120.631. Mentre le violazioni accertate per eccesso di velocità sono state 421.973.
Multe stradali in base al reddito
Il nuovo codice della strada dovrà quindi inasprire il sistema sanzionatorio per contrastare l’aumento delle vittime. Le multe dovranno essere comminate in base al reddito del trasgressore.
Nei casi più gravi la patente di guida deve essere ritirata per sempre – tuona Salvini. “Forse così la capiranno che non bisogna mettersi alla guida ubriachi o drogati. Finora tutto questo è stato, ma è ora che si cambi registro”.
Nel mirino anche i monopattini elettrici che hanno fatto irruzione sulle strade con lo scoppio della pandemia nel 2020. La mobilità su due ruote, sempre più diffusa nelle grandi città, resta sorvegliata speciale perché poco regolamentata dal codice della strada. Si punta quindi a rendere identificabili i monopattini elettrici e a utilizzare il casco obbligatorio.
Benché non esistano statistiche ufficiali, i monopattini elettrici sono a volte causa di incidenti stradali. Nelle grandi città sono frequenti gli investimenti di pedoni. Anche per questo serve una regolamentazione della circolazione oltre che l’assicurazione obbligatoria per i mezzi a due ruote.