Con il contratto di espansione sottoscritto da sindacati e governo, arrivano 500 assunzioni presso il gruppo ENI. Una opportunità che consente di favorire il turn over con la fuoriuscita anticipata di personale prossimo alla pensione.
ENI – spiega una nota – è da tempo impegnata in un percorso di profonda trasformazione finalizzato alla transizione energetica. Il che ha permesso una robusta accelerazione verso una nuova strategia improntata alla totale decarbonizzazione dei processi industriali. Un percorso importante fortemente focalizzato sulle nuove tecnologie con il quale il ruolo delle persone sarà sempre più determinante.
ENI, contratto di espansione per 500
Essenziale in questo contesto è stato quindi la sottoscrizione del contratto di espansione. Il nuovo strumento di legge consentirà il ricambio generazionale del personale. 500 persone troveranno posto in ENI grazie all’introduzione di nuove competenze e professionalità già a partire dal quest’anno.
Il gruppo petrolchimico italiano è inoltre impegnato a realizzare investimenti per la riqualificazione e la formazione del personale. Ciò a conferma dell’importanza strategica che ENI attribuisce alle competenze delle figure professionali. Un patrimonio valorizzato nel tempo e che non può essere trascurato con i cambiamenti moderni offerti dalla tecnologia.
La formazione del personale
La formazione del personale in ENI interesserà 20 mila persone per un totale di ore pari a circa 1 milione all’anno. Accompagnerà la trasformazione dell’azienda creando valore per le professionalità esistenti e sviluppando nuove figure.
Grazie a Eni Corporate University saranno finanziati i programmi di formazione e riqualificazione del personale. Punto di riferimento saranno i temi relativi alla transizione energetica, all’innovazione tecnologica e alla digitalizzazione. Ma anche sostenibilità e promozione per quanto riguarda in termini più generali agli indicatori SDG’s (Sustainable Development Goals), così come rappresentati dall’Organizzazione delle Nazioni Unite.
L’accordo si base anche sull’adesione su base volontaria per lo scivolo verso la pensione per massimo 900 persone del gruppo.
Le novità del contratto di espansione
Per quest’anno, i termini del contratto di espansione sono rimasti come per i due anni che precedono. Il Parlamento, con la finanziaria 2021 ha concesso un anno di proroga alle attuali regole previste per il contratto di espansione. Con la sola eccezione che la platea dei beneficiari si è allargata.
Cambiano anche le garanzie per il nuovo contrato di espansione. E’ richiesto infatti all’azienda di fornire apposita fideiussione bancaria, così come succede per l’isopensione. Ciò al fine di garantire per tempo l’erogazione dell’indennità prevista per lo scivolo pensionistico e per il versamento dei contributi Inps.
Le condizioni per lo scivolo
Le condizioni essenziali affinché si possa realizzare il contratto di espansione sono sostanzialmente quattro:
- il numero dei lavoratori da assumere e l’indicazione dei relativi profili professionali compatibili con i piani di reindustrializzazione o riorganizzazione;
- la programmazione delle assunzioni;
- l’indicazione della durata a tempo indeterminato dei contratti di lavoro;
- la riduzione complessiva media dell’orario di lavoro e il numero dei lavoratori interessati, nonché il numero dei lavoratori che possono accedere allo scivolo pensionistico.
Trattamento economico
Ai dipendenti interessati è riconosciuto uno trattamento economico calcolato in base alla pensione prevista al momento della domanda. Come spiegato meglio da una recente circolare Inps, tale indennità sarà pagata fino alla data di perfezionamento della pensione. Sia essa di vecchiaia o anticipata, non fa alcuna differenza.
L’indennità è pagata dal datore di lavoro per 13 mensilità, esattamente come per la pensione rivestendo le caratteristiche più generali tipiche dell’incentivo all’esodo. E’ soggetta a tassazione ordinaria.